di Roberta Porciello
L’occasione di scoprire angoli di paradiso e piccole realtà gastronomiche, è stata la presentazione della rassegna OlivitalyMed che si terrà ad Aprile proprio in Cilento terra di miti, di storia e cultura. Siamo partiti dal Castello di Rocca Cilento, recuperato dall’imprenditore Stefano Sgueglia, dove è riuscito a mantenere l’identità della struttura originaria, creando uno stile unico, un sapiente equilibrio tra antico e moderno, tra tradizione e design, sia negli arredi che negli accessori. Abbiamo potuto visitare diversi ambienti del castello, una sala per cerimonie, un ristorante e una terrazza “Sunset” con Food e Cocktail Bar. La terrazza è dove abbiamo potuto degustare un ottimo Gin Tonic, con Gin home made Orchestra Naturae (un gin mediterraneo che esprime gli aromi della selvaggia costa cilentana), ammirando il golfo di Salerno, la costiera Amalfitana fino a Capri, assaporando la pizza ammaccata, l’antica pizza cilentana di Cristian Santomauro. Abbiamo avuto la possibilità di assaporare diversi olii su di un pane fresco e fragrante, un piacevolissimo boccone è stato il “Sopraffino di Ceraso” con monocultivar Pisciottana, dal gusto fruttato medio con sentori di cardo e carciofo, un amaro e piccante sostenuti. Abbiamo pranzato poi nella sala al piano inferiore dove dopo l’entrée della stella Michelin Cristian Torsiello, uno strepitoso, “Cime, foglie e olio alla brace”; abbiamo proseguito con il resident chef Giuseppe Spina. “Cappelletti ripieni con stracotto di stinco e cipolla di Vatolla, crema di caprino, zucca fermentata e riduzione di Aglianico” per un piatto equilibrato ed armonico, proseguito cin un “Filetto di bufala in olio cottura con insalata dio, grani di senape e purea di topinambur”. Il pranzo è terminato con gelato di latte di bufala, gel di lamponi e fondente del Pastry Chef Federico Sorrentino. Siamo partiti poi dal castello e per i viottoli di Rocca abbiamo fatto un tuffo nel tempo, abbiamo incontrato persone speciali che conservano la nostra memoria dall’inizio del secolo scorso. Tra le casette arroccate in questo borgo di 50 anime abbiamo avuto la possibilità di conoscere Serafina e visitare il suo frantoio di inizio ‘900, perfettamente funzionante, scoprire e vedere con i nostri occhi quelli che erano vecchi arnesi e utensili. Proprio di fronte al frantoio altra piccola chicca: la vecchia scuola di Rocca, con tanto di registri e pagelle…un meraviglio tuffo nel passato, all’epoca dei miei nonni. Dalla magia di questo borgo siamo passati al museo vichiano di Vatolla e alla scoperta dell’oro rosa Cilentano: la cipolla di Vatolla; dove sfoglia dopo sfoglia si scopre il suo sapore molto dolce, poco e dal profumo delicato e poco penetrante. Insomma, il Cilento terra di miti e di piccole realtà gastronomiche tutte da vivere.
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