di Paola Polito
Ci sono luoghi e sapori che non possono essere dimenticati. In essi troviamo un mix di fattori di fascino e di memoria che rimangono impressi nella nostra mente. È come se fosse un’alchemica ricetta in cui ogni ingrediente presente, indipendentemente, ci cattura e affascina. Nasce così in noi un vorticoso rincorrersi di emozioni, ricordi, profumi che, alla fine, trovano spazio nel cuore e nella mente.
A Casa Lerario, ai piedi del monte Taburno nel cuore del Sannio, poco distante dal centro di Melizzano, immersi in un bucolico e vigoroso bosco, la narrazione del gusto diventa poesia tra sapori, profumi e natura. In questo suggestivo scenario lo scorso 21 ottobre, ad aprire il ciclo di “4 pranzi d’autore” con alcuni grandi chef, non solo campani, è stata la lady Chef pugliese Alessandra Civilla del ristorante Alex di Lecce.
Alessandra con la sua cucina, è diventata un importante punto di riferimento nel Salento. Una giovane chef, donna appassionata e tenace che fonde nei suoi piatti I sapori mediterranei del suo territorio con sperimentazioni contemporanee e tocchi fusion. Travolge per il suo dinamismo, la sua energia tangibile e tanta femminilità che traspare nelle sue creazioni. Perfezione stilistica e la gioia di proporre un menù capace di stupire anche per originalità scenica, non solo per l’equilibrio di sapori, esprimendo pienamente l’amore e la passione per il suo lavoro. Lo si vede da come le si illuminano gli occhi, da come esplode il suo sorriso quando racconta i suoi piatti e la sua terra.
Qui a Casa Lerario, Alessandra porta in tavola estro e talento, ricerca ed evoluzione, sapori ed estetica. Si parte con una cipolla al forno, crema di patate e tartufo nero mentre la tavola già apprezza e degusta i sapori della tradizione leccese: invitanti grissini, brioche e irresistibili taralli preparati con un impasto molto friabile, con cipolla caramellata e pomodoro semicandito. Un inizio travolgente tra delicatezza, aroma e corposità.
A seguire porro semicaramellato, alici, kurozu, frisa e critimi di mare, un divenire armonico costellato di texture, profumi e sapori, in cui tutti i sensi sono stati coinvolti.
Nel primo piatto ravioli cacio, pepe, lime e basilico, con un crudo di scampi e gamberi di Gallipoli traspare l’attitudine a dare leggibilità e consistenza agli ingredienti mediterranei. Proseguendo la lady Chef ci presenta un coniglio con spinaci, aioli e fiori di campo proposta mai banale, curata nei minimi dettagli, dalla preparazione fino a giungere alla presentazione per un viaggio mai prevedibile, al centro del gusto. Per finire una delicatissima sbriciolata di mela annurca, con due diverse consistenze di mela, accompagnate da piccole coccole di pasticceria tra baci di dama, quaresimali, croccanti di mandorle e nocciole, che chiudono il pasto.
Durante il pranzo co-protagonisti i vini dell’’azienda irpina Cantine I Favati di Cesinali (AV), partner dell’’intero ciclo di “pranzi d’’autore”, premiata proprio di recente tra le TOP 100 Wineries of the World dalla rivista americana Wine&Spirits. Le etichette in abbinamento ai piatti sono state raccontate grande passione da un’attenta ed energica Carla, figlia della patron dell’azienda Rosanna Petrozziello. Vini fedeli al territorio, di carattere e di grande immediatezza espressiva.
– Terrantica Etichetta Nera Greco di Tufo DOCG 2022 –I Favati
Greco in purezza, vigneti situati a un’altezza di circa 400 metri sul livello del mare. Vendemmia manuale, pressatura soffice, vinificazione in acciaio e affinamento minimo 6-8 mesi. Profumi agrumati, floreali e marini accompagnano un sorso agile, fresco, equilibrato con un piacevole finale sapido che ne allunga la persistenza.
– Pietramara Etichetta Nera Fiano di Avellino DOCG 2022 – I Favati
Fiano in purezza, breve macerazione a freddo e fermentazione ed affinamento in acciaio. È un vino che punta su equilibrio, corpo e finezza. Ricco e complesso, con note di frutta a polpa gialla, fiori bianchi e nocciola. Un sorso di grande carattere, ampio e persistente con piacevoli accenti marini e una gradevole persistenza finale.
– Pietramara Etichetta Bianca Fiano di Avellino Riserva DOCG 2019 –I Favati prodotto da una selezione di uve 100% Fiano nella AppleTypeServices parte più alta delle vignaAppleTypeServicesAppleTypeServicesF65539 ,AppleTypeServices vendemmia tardiva, criomacerazione, fermentazione in acciaio, affinamento in un primo momento sempre in acciaio per 6 mesi, e poi, dopo l’imbottigliamento, per almeno un anno in bottiglia. Un’etichetta con cui la cantina i Favati esalta il terroir irpino. Sentori spiccati di frutta a polpa gialla, agrumi, fiori bianchi e nocciola. Al palato è espressivo, suadente, sostenuto da una vivace freschezza ed una netta sapidità; di buona struttura e ben proporzionato, e un finale lungo e armonico.
– Grappa del Braione Riserva da uve Fiano –I Favati
Distillata con le vinacce del Fiano “Pietramara” fa un invecchiamento in botte di diciotto mesi.
Prossimi appuntamenti a Casa Lerario
I prossimi 3 appuntamenti saranno il 2 dicembre con Marco Caputi del Maeba di Ariano Irpino (AV) (1 stella Michelin), il 13 gennaio con Alfio Ghezzi del ristorante Senso di Rovereto (TN) (1 stella Michelin) e il 24 febbraio con Nicola Fossaceca del Metrò di San Salvo (CH) (1 stella Michelin).
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