Vino Nobile di Montepulciano: The History Teller. E’ questo il titolo del tour promozionale che il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, prima Docg d’Italia nel 1980, sta portando avanti in Italia e all’estero. Dopo Milano è la volta di Napoli, poi Firenze e Roma e da fine ottobre si riprende la via dell’estero (70% del mercato del vino toscano), a partire da Usa, poi Canada, Cina e Giappone, passando per Basilea. In questo ciclo di incontri, con stampa e operatori di settore, è la nuova etichetta consortile a dare il via al racconto.
E’ nata dal progetto dello studio grafico Aldo Segat & Partners l’etichetta che rappresenterà a livello istituzionale la promozione del Vino Nobile di Montepulciano. Un’etichetta a servizio degli obiettivi del Consorzio, che si muova su un’asse informativo, valoriale e distintivo. Gli obiettivi condivisi con l’agenzia, in fase di progettazione grafica, sono stati individuati nella definizione del “consorzio di tutela”, nel valorizzare un effetto informativo, a vantaggio dei mercati stranieri, creando una corretta sequenza di lettura e capitalizzando l’aspetto culturale e territoriale. All’interno del disegno grafico che spicca nell’etichetta sono state quindi inserite delle icone che rappresentano la denominazione: il sole, l’architettura e la storia, le colline del territorio, i campi e i filari, l’uva per l’organizzazione della raccolta. Quindi ancora le pievi, l’ecosostenibilità e i portoni intesi come i contatti.
Il patrimonio “Nobile”. Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.210 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 305 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 80 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2021 sono state immesse nel mercato 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+21,4% rispetto al 2020) e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano (+6,4% rispetto al 2020).
Il mercato. Il 2021 è stato un anno importante per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano rispetto a quello precedente caratterizzato dalle chiusure di ristoranti e ridimensionamento dell’export. Ebbene il mercato del Vino Nobile di Montepulciano nell’anno appena scorso ha visto un incremento significativo del mercato interno. Le esportazioni, che tuttavia restano il principale canale di sbocco, hanno fatto segnare un 70% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 30% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2021 ha raggiunto il 30%. Per quanto riguarda il mercato nazionale inoltre le principali vendite sono registrate in Toscana per il 40%. Al nord viene venduto il 34,4% (+20% rispetto al 2019). Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 39% della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 26% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano (+4% rispetto al 2019). Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 4% delle esportazioni. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale il 4% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta il 69%. Un dato che rispecchia anche la produzione biologica a Montepulciano (più della metà dei soci del Consorzio è ormai biologico o in conversione) e va nella direzione della certificazione Equalitas.
Scrivi un commento