Di Maria Grazia Narciso
Ci sono dei luoghi che ti rimangono un po’ addosso, che accarezzano i tuoi pensieri e ai quali ti proponi di tornare. Tenuta Duca Marigliano con il suo ristorante Casa Coloni, è uno di questi. Qui troverai ad accoglierti due persone deliziose, Rosario e Loredana Paolino, i padroni di casa che, con l’ausilio di uno staff affiatato sono direttamente coinvolti nella gestione della dimora.
Nato dal recupero di una residenza nobiliare di caccia del XIX secolo questo boutique hotel è un luogo di pace e di buon gusto, totalmente immerso nel verde e avvolto dal profumo di zagare. A pochissimi passi dalla Porta Aurea, uno dei quattro ingressi del sito archeologico di Paestum, le 19 camere e suite si distribuiscono tra la Casa padronale e l’edificio destinato in passato ai coloni agricoli, totalmente circondate da pergolati e giardini.
Impagabile tornare da un bike tour o dalla visita ai maestosi templi di Hera, Nettuno ed Atena nell’ antica città greca di Posidonia, (Patrimonio Unesco dal 1998) e rifugiarsi nell’area benessere annessa ai giardini per una sauna, un bagno turco o una seduta relax nella mini pool Jacuzzi. Ma se all’archeologia preferisci la spiaggia ti farà piacere sapere che a soli 5 minuti ti aspetta il mare cristallino di Paestum che bagna il lungo litorale di sabbia fine.
Nella tenuta la storia si respira a pieni polmoni. I lavori di ristrutturazione hanno preservato gli intonaci rossi, i portali in pietra chiara, gli archi e le volte, lo stemma gentilizio sovrastante l’ingresso che si fondono con la linearità contemporanea che connota il design degli interni dai soffitti alti e le volte a botte.
Integrato nella struttura il ristorante Casa Coloni è una fucina di idee e sperimentazioni imperniate sulla cucina mediterranea e soprattutto locale. Lo chef Luigi Coppola, originario di questi luoghi, conduce una costante ricerca sugli ingredienti e sulle tecniche di preparazione delle antiche ricette cilentane, prima tra tutte quella del pane, servito a tavola ancora caldo e fragrante, avvolto nella tradizionale carta tenuta da un filo di spago.
L’impasto di questo pane particolarmente profumato nasce da un blend di farine di tipo 2 a cui viene aggiunta farina di ghiande raccolte nel vicino querceto. Il pane trova naturale compimento nel burro di latte di bufala preparato alla maniera dello smen marocchino cioè fermentato, salato e aromatizzato.
Un’altra prelibatezza cilentana è il carciofo Igp di Paestum che trovi in carta alla voce “Tonno, carciofo e il suo fermento”. A questa ricetta partecipano tutte le parti del carciofo: il cuore cotto in argilla con le erbe aromatiche, il gambo arrostito e il resto da cui viene ricavato il liquore che accompagna la degustazione del piatto.
Oltre al menu à la carte, dal quale puoi provare come me la “Catalana di calamari con tacos di verza e verdure ossidate”, il “Risotto erbe dolci e amare con vongole, gamberi e agrumi,” oppure il “Maialino, pizzaiola 90 giorni e mela annurca”, i percorsi proposti dallo chef sono tre: “Cis Alentum” di terra, “Da Paestum a… Paestum” di mare, e il percorso “Ci stiamo pensando” che in sei portate presenta l’idea di cucina che ha Luigi Coppola, incentrata sul recupero di antiche ricette e nuove esplorazioni. Divertente in dessert di “Carota, nocciola, maggiorana e lamponi”.
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La carta dei vini propone circa 100 etichette, con un focus su Cilento e Campania. Le bottiglie sono conservate nell’antico forno in pietra che un tempo serviva la Tenuta, oggi adibito a cantina e mini sala degustazione. In sala il maître Michele Mascolo e il sommelier Danilo Manzo sono appassionati custodi e ambasciatori dell’ offerta enogastronomica della casa.
Casa Coloni ospita 25 coperti nella sala interna, ai quali si aggiungono gli ulteriori 30 allestiti sotto l’ampio patio durante la bella stagione. Il ristorante è aperto anche al pubblico non residente in hotel ma il pernottamento è altamente suggerito soprattutto se pensi che al risveglio ti aspetta la prima colazione con lo yogurt fatto in casa dallo chef insieme alla confettura di albicocche da godersi con molta calma nel frutteto della tenuta.
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