Da casa di campagna ad azienda agricola. Da semplice idea a prodotto di qualità.
L’amore per la terra accompagna da sempre la famiglia Greco. Nel 1997 Carlo e Carla (Si sono sempre chiamati così nda) acquistano un casolare nella piana di San Lorenzo Maggiore; un giardino e qualche ulivo, con il solo scopo di avere un posto dove trascorrere del tempo a contatto con la natura.
Gli anni passano e l’amore per quel rifugio di serenità cresce. E con l’amore cresce l’impegno, i sacrifici e la terra stessa. Acquistando pian piano piccoli appezzamenti confinanti, la terra a disposizione aumenta fino a superare quelle che vengono considerate dimensioni “familiari”, tanto da renderne complessa la gestione.
E qui, il ruolo giocato dalla pandemia.
In un tempo difficile, dove riorganizzare sé stessi e la propria vita sembra essere decisivo, quando ancora una volta la casa di campagna è il punto fermo che tiene insieme la famiglia, il “luogo dove tornare” per le giovani figlie Enrica e Alessandra, si è dunque deciso di riaprire un vecchio cassetto dove erano custoditi i sogni di bambini, e costruire una piccola azienda agricola ricettiva.
Il passo successivo è la realizzazione di un vigneto dove creare un prodotto di alta qualità. Trentatré filari di uva attentamente selezionata destinata alla produzione di Falanghina docg. Di qui il nome dell’azienda 33 Filari Srl.
Si è trattato di un duro lavoro con tanto impegno fisico ed economico, la famiglia Greco sostenuta dal suo grande entusiasmo e dalla professionalità dell’enologo Sabino Genovese, e di chi materialmente ha impiantato la nuova vigna sotto la infaticabile guida di Luigi Nifo.
Il risultato ha emozionato tutti.
Nel frattempo, è iniziato un lavoro di studio del marchio, dell’immagine e della comunicazione, ed è qui che gli elementi più giovani della famiglia hanno dato il meglio.
Il design ideato da Enrica, in cui la sagoma della “Dormiente del Sannio” osserva amorevolmente una nuova creatura sotto di sé, dà perfettamente il senso della tradizione che custodisce vecchi sapori, risvegliandosi però in una nuova vita.
Insieme allo spirito artistico e la vivacità di Alessandra, le due ragazze hanno poi indicato la direzione giusta per un consistente impatto mediatico e cura dei social.
E mentre le viti iniziavano la loro crescita, si è individuato un più antico e già produttivo vigneto che garantisse le medesime caratteristiche qualitative per portare i frutti del progetto sul mercato sin da subito.
La cantina “La Rivolta” di Paolo Cotroneo insieme con il suo Giuseppe Tribuno, con professionale e puntuale collaborazione, ha dedicato “l’incubatrice” della nuova creatura per il definitivo percorso di vinificazione e il successivo imbottigliamento, sotto l’attenta supervisione dell’enologo Sabino Genovese che afferma:
«Aprire una bottiglia significa affacciarsi nell’anima di un produttore, degustarla vuol dire vivere un territorio ed è proprio questo l’obiettivo per cui è nata 33 Filari; dalla passione, dal sacrificio e dall’impegno di una famiglia».
La Falanghina viene raccolta manualmente e trasportata in cantina in piccole cassette per evitare lo schiacciamento degli acini. Le uve vengono sottoposte ad una pressatura soffice a grappolo intero per ottenere il mosto fiore.
La vinificazione e l’affinamento sulle fecce fini per 4 mesi avviene interamente in tini di acciaio.
Gli odori primari sono stati preservati con un’accurata selezione, per questo la prima produzione è di sole quattromila bottiglie, rigorosamente numerate.
«E siamo ora, qui con grande emozione e soddisfazione a presentare il risultato», dice Carlo Greco. «Potremmo già essere felici così ma è ora il momento del confronto con il giudizio, innanzitutto degli amici ma, soprattutto, del complesso mercato enologico. Siamo convinti e caparbi e questo è solo un piccolo primo passo della nostra sfida».
La famiglia Greco, la Tenuta 33 Filari e tutti gli amici, i professionisti e i tecnici coinvolti nel progetto, presenteranno la prima produzione di Falanghina dop “Quàntene” il giorno domenica 24 aprile 2022 alle ore 11:00 nel giardino della casa di campagna in Contrada San Leonardo, 35 – Piana di San Lorenzo Maggiore (Benevento).
La bottiglia numero uno sarà messa all’asta, e il ricavato devoluto alla Croce Rossa Italiana, comitato di Benevento, sede di Telese Terme.
Sosterrà la campagna di sensibilizzazione all’inclusione sociale dei profughi ucraini.
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