Domenica 25 luglio la presentazione presso l’Hotel La Vigna
Influenze culturali che si legano in un mix esclusivo, la storia di un popolo che va al di là del semplice libro di cucina. È questa l’essenza di “Procida. Gente, culture e cucina” che sarà presentato domenica 25 luglio 2021 alle 11.00 presso l’Hotel La Vigna di Procida, in Via Principessa Margherita 46. Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Gianni Ambrosino direttore editoriale del Tg di canale 21, interverrà con gli autori Anna Russolillo, Rosario Mattera e Leonardo Costagliola il sindaco di Procida Raimondo Ambrosino.
Non un libro sui piatti della tradizione Procidana. Non solo storie di chef, custodi e innovatori della cucina locale. “Procida. Gente, culture e cucina” hanno collaborato studiosi di storia e antropologia di pari passo con esperti di vulcanologia, botanica, biologia marina, archeologia, cinema e letteratura, ribadendo a ogni passo l’approccio pluri e multidisciplinare che è alla base dell’opera.
L’isola di Procida è così l’indiscussa protagonista del II° volume della Collana Studi «Gente, culture e cucina», edito da Villaggio Letterario, nata per valorizzare le tradizioni del Sud.
Vasto il numero dei contributi: l’Isola alveare di Annamaria Amitrano; la Cucina di terra e mare di Gea Palumbo; Quel delicato retrogusto di basalti e pomici di Lisetta Giacomelli e Franco Foresta Martin; le Piante commestibili di Michele Scotto di Cesare; la Cucina preistorica di Anna Russolillo; il cibo nella storia di Raffaella Salvemini; il Regno di Nettuno di Francesco Cinelli; la Pesca di Ciro Biondi; la Nutraceutica di Aldo Messina; le Specialità di Leonardo Costagliola; i Misteri di Lucia Vincenti; la Cucina di chef procidani di Anna Paparone; la Pietra di Centane di Barbara Festa e Gea Palumbo; la Luvanda di Tommaso Luongo; e tanti altri. Prefazione di Luciano Pignataro. Ricette procidane e degli chef Marco Ambrosino, Carlo Coscione e Pio Lauro; altre raccolte dai bambini dell’Istituto Comprensivo Capraro di Procida. Con opere di Nico Granito e foto di Aniello Intartaglia, Vittorio Sciosia e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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