Di Valerio Elefante
Oggi parliamo, come ribadito dagli stessi fondatori, di un progetto “particolare” nel variegato mondo brassicolo made in Campania: Cask Irpinia.
Con sede ad Ariano Irpino (AV), il progetto di Liberato Manna e Antonio De Feo persegue la scelta originale di sperimentare la maturazione delle birre in barrique di rovere francese.
Sotto questo giovane marchio sono state presentate fino ad oggi 5 etichette, ognuna con tempistiche differenti di maturazione: partiamo con il racconto delle prime due creazioni in ordine di uscita sul mercato, sviluppate a partire da stili che difficilmente prevedono il passaggio in legno nel processo produttivo.
La prima è la Sour Bock Barrel Aged (6,5%), una bassa fermentazione di ispirazione tedesca, con 5 mesi di maturazione in barrique in cui ha riposato l’aglianico dell’azienda vitivinicola Lunarossa.
Un accattivante colore ambrato scuro, appena velato; con una schiuma avorio, compatta e persistente.
Naso che si offre con buona intensità sprigionando subito le nuance caramellate del malto in sinergia con i puntuali rimandi speziati che si colorano d’Oriente; chiude un delicato timbro vinoso.
Il sorso fa il suo ingresso in bocca mostrando una gradevole frizzantezza; poi continua sviluppando una progressione gustativa che parte dalle accoglienti dolcezze del caramello per concedersi successivamente a una gratificante acidità, ben integrata nella struttura complessiva; nel finale di bocca si infila una impronta sapida accompagnata da una lieve astringenza tannica che deterge e prepara il palato al prossimo bicchiere.
La seconda è la Dubbel Barrel Aged (7,5%), alta fermentazione di tradizione belga: stavolta sono 3 i mesi passati in barrique, contenitori che hanno “visto e sentito” l’aglianico di Casa Brecceto, secondo un’idea realizzata con la proficua ollaborazione del birrificio Sti Malti.
Una luminosa tonalità giallo ambrato filtra attraverso un cappello di sottile schiuma avorio.
La prima olfazione svela lievissime tracce vinose; subito dopo spiccano le classiche note in stile Dubbel: maltato di caramello, mela cotta e nocciole tostate; e una scia speziata a siglare la chiusura.
L’assaggio riempie la bocca: il calore dell’alcol dona spessore e grande intensità; a seguire la morbida dolcezza dei malti apre la strada a un amaro persistente ed espressivo.
La Sour Bock si sposa perfettamente a un caciocavallo podolico lucano, ma non sfigurerebbe anche con altre tipologie di formaggio comunque caratterizzate dalla media stagionatura; mentre per la Dubbel conviene osare un po’ scegliendo una stagionatura più spinta nel tempo, magari con una stilla di miele di acacia in accompagnamento. Per gli amanti dei dolci virare sulla pasticceria secca con frutta candita e uvetta oppure (visto il periodo) con una fetta di colomba artigianale.
A proposito… Auguri ;-)
Scrivi un commento