Petilia Experience una fantastica giornata tra assaggi di Greco di Tufo e la cucina di mamma Carmelina
Di Marina Alaimo
Sabato 12 settembre in una giornata di pieno sole la Cantina Petilia ha aperto le porte a Petilia Experience, un focus sul Greco di Tufo che Teresa e Roberto Bruno hanno voluto raccontare in tutte le sue sfumature. L’azienda possiede 30 ettari di vigneto in differenti areali dove si lavora con grande rispetto per l’identità del territorio e dell’ambiente. Nelle diverse vigne di greco i vini si raccontano su sfumature differenti, tutte molto coinvolgenti e il gioco dei singoli “assaggi – racconto” ha mantenuto altissima l’attenzione degli ospiti.
In degustazione:
Greco di Tufo docg 2019 dalla vigna di Santa Paolina
Greco di Tufo docg 2019 dalla vigna di Campofiorito in Altavilla Irpina
Greco di Tufo docg 2018 dalla vigna di Feudi Sant’Andrea in Chianche
Greco di Tufo docg 2017 dalla vigna QuattroVenti in Chianche
Fuori programma Teresa e Bruno hanno gioiosamente stappato:
Greco di Tufo Quattroventi 2015, appena 3000 bottiglie prodotte, un fuoriclasse che impersona il Greco di Roberto, profondo nei profumi di cenere e bergamotto, con sbuffi salmastri; graffiante l’assaggio, pieno e salino.
Greco di Tufo 2009, blend di uve delle diverse vigne, ha colpito per la vitalità dei profumi, ma soprattutto del sorso, riconoscibile e definito, riportando subito alla mineralità dei suoli: naso appena tostato all’inizio e poi si concede al frutto croccante di nespola; all’assaggio è sapido, succoso e perfino graffiante nella sensazione tattile della freschezza.
La vigna di Santa Paolina è in località Selva Solina dove i fratelli Bruno acquistato in tutto 6 ettari a una altitudine di 500 m s.l.m., in conduzione biologica da tre anni. Il suolo è ricco di ceneri vulcaniche, con buona presenza di calcare, e terreni molto ripidi e scoscesi.
Chianche è ritenuto uno dei migliori cru di Greco di Tufo: qui il suolo è particolarmente generoso nella presenza di ceneri vulcaniche, con più sciolti e tanto calcare e pendenze da capogiro. Le vigne hanno almeno 20 anni, particolare che dona maggiore profondità ai vini, mentre le sabbie di genesi vulcanica conferiscono finezza aromatica. Molto spinta l’escursione delle temperature, giorno – notte, che consentono di ampliare lo spettro olfattivo. Sono 6 gli ettari a Chianche, suddivisi tra la località Quattroventi (esposta di continuo ai venti), Feudi di Sant’Andrea.
Abbiamo visitato la vigna Campofiorito a Altavilla Irpina in contrada Picera, proprio davanti alla struttura organizzata per l’accoglienza, i wine tasting e l’attività di ristorazione. Qui gli ettari vitati sono 3, ricchi di ciottoli bianchi che risplendono al sole, il suolo è misto con una distribuzione proporzionata di ceneri, argilla e calcare, cambiando molto da un punto all’altro del terreno.
In questa occasione si è voluto anche aprire le porte all’accoglienza, realizzando il connubio tra la degustazione dei vini Petilia (Greco di Tufo, Falanghina, Fiano di Avellino, Taurasi), e la cucina di mamma Carmelina che ama utilizzare i prodotti del suo orto, ben all’ingresso dell’azienda a dare il benvenuto agli ospiti, da qui vengono i ceci che abbiamo assaggiato con le lagane fatte a mano. Indimenticabile lo stracotto al Greco di Tufo, cucinato nei grandi tegami di pietra.
Petilia nasce nel 1999, che è anche la prima annata di Greco di Tufo, da allora è un fiume in piena di idee e progetti, accompagnati dall’incredibile e contagiosa solarità di questa famiglia.
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