Di Maria Grazia Narciso
L’esperienza “waporosa” direttamente a casa, con la cura e la bontà di sempre, declinata in un nuovo menù adatto all’asporto e al delivery.
Le nuove proposte sono uno spin-off dei piatti normalmente in carta al ristorante ma più adatte ad essere trasportate senza subire alterazioni. La confezione è sigillata e sottovuoto per garantire la fragranza e la salubrità del piatto.
La tavola immaginata accoglie ogni tipo di commensale: tradizionalisti, amanti del pesce, appassionati della carne, vegani, vegetariani e “paninari”, certo un termine un po’ retrò ma sembra che il retro-marketing sia in tendenza e quindi tendo anche io!
Qui chi fa per te fa per tre! I mini bun sono un tris assortito per soddisfare non saprei dire se più il gusto o la curiosità o magari entrambi.
Sui ravioli al vapore non si sono risparmiati: 30 varianti, comprese quelle vegan e vegetariane, distribuite in 8 combinazioni con 10 ravioli ciascuna. Poi ci sono primi di carne, pesce e verdura tutti fatti in casa con farine senza glutine. I secondi assecondano, e perdonate l’assonanza che mi piace assai, i gusti di tutti soprattutto se accompagnati dai contorni in varie declinazioni. Poteva mancare il dessert e il wine pairing? Che domanda!
Ora faccio finta che non conosciate Wapo e da Vomerese vi racconto quello che so.
Nato un paio di anni fa, nel cuore del Vomero in Piazza F. Fuga, proprio di fronte all’uscita della Funicolare Centrale, Wapo Natural Food è un luogo che chiamare ristorante è riduttivo.
Location nota agli affezionati per il WApranzo, le cene conviviali e a tema, i ravioli Napoli-Pechino, Wapo Natural Food si riconosce perché dietro ogni minimo dettaglio, dalla materia prima, al design del piatto, al layout c’è una idea e dietro ogni idea c’è sempre un ideatore: in questo caso si chiama Mario Rubino, medico nella vita vera, in quelle parallele un sacco di cose tra cui l’imprenditore illuminato.
La cucina è affidata a Giovanni Gentile, il giovane chef “etico” , formatosi alla scuola di Vico Equense, interprete creativo e appassionato di un concept unico nel suo genere, (non ci sono tag che tengano). Giovanni firma piatti sorprendenti, per esecuzione, equilibrio, creatività e gusto.
Il concept di Wapo Natural Food nasce dal dialogo della cucina campana, di matrice fortemente tradizionalista seppur sorprendentemente adattabile alle contaminazioni, con i metodi di preparazione e cottura di culture altre, soprattutto dell’Est Asiatico.
Il pay-off si fa carico di esplicitare la mission: i piatti sono tutti naturalmente “gluten free”, senza interventi industriali o chimici, cotti al vapore e preparati con materie prime sempre di stagione, possibilmente provenienti dal territorio regionale.
Chi di voi non si è ancora chiesto che significa Wapo?
Ancora idee: W come Wellness ma anche come “Wapore”, indica che la cucina evita ingredienti e cotture non salutari, insomma tutto ciò che non fa bene. Questo non significa mai poco sapore, piuttosto esaltazione e ricerca. Non ultima la nota di vanità: Wapo fa rima con “Guapo”, quindi bello, attraente in spagnolo! E basta salire i gradini della sede in Piazza Fuga per convenire che il termine in fondo ci sta tutto.
L’arredo del ristorante è realizzato con 13 diversi legni, tutti naturali. “Il vapore deforma lo spazio e accarezza il legno. Il cedro e le altre essenze conservano in questo modo il loro aspetto originario e l’odore naturale”. La cucina, a vista, si sviluppa intorno a due enormi vaporiere.
30 posti a sedere e se vi guardate intorno scorgerete distribuiti sulle pareti e sui tavoli i trigrammi de “I Ching” riprodotti, con la tecnica della tarsia sorrentina. Ve l’avevo detto che c’è una idea dietro ogni dettaglio!
Ogni tavolo riporta due degli otto trigrammi dei I Ching, il più famoso testo divinatorio cinese, le cui origini risalgono a oltre 4.000 anni fa e nel quale ci ha messo le mani o la penna anche Confucio, e se c’è lui….!
L’unione casuale di due trigrammi dà vita ad uno dei sessantaquattro esagrammi che hanno funzione divinatoria, proprio come “la cabala napoletana”. Non perdetevi le serate a tema perché magari troverete la risposta che cercate. Io ho già comprato libro e monetine!
La controsoffittatura è fatta interamente da doghe di legno, sagomate a mano una ad una: ripropone lo sbuffo del vapore, ma assolve anche ad una funzione fonoassorbente, perché rompe l’onda acustica e permette agli ospiti di conversare in intimità al tavolo.
Il legno, soprattutto cedro libanese lavorato a filo di sega, lasciato al naturale, impreziosisce l’ambiente, creando un’atmosfera calda e avvolgente.
Insomma è una vera e propria esperienza sinestetica e culturale, dove il gusto predomina e tutto converge in una dimensione di benessere e elevazione dell’anima.
E’ praticamente impossibile non seguire l’onda del vapore!
I N F O
Il ristorante è aperto a per l’asporto da martedì a sabato sera, dalle ore 19,00 alle 22,00
Il menù è su Facebook e www.waponaturalfood.it
A brevissimo sulle piattaforme Justeat e Glovo.
Infoline: 081 229 2261.
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