Di Maria Grazia Narciso

Arrivo, leggermente in ritardo, dopo una giornata impegnativa di lavoro e formazione in giro per la Campania, trovo posto per l’auto proprio di fronte dove c’è uno spazio apposito e questo già mi fa felice.

Sono tutti già in fermento all’interno, l’ambiente è piccolo ma accogliente, 28 coperti ma stasera l’assetto è stato modificato per fare spazio a tutti. Il personale, capitanato da Antonio Rossi, è molto attento e sorridente. L’effetto? Come se fossi già stata qui decine di volte. In realtà non può essere così visto che “L’Antro Divino – Atelier enogastronomico” flegreo ha aperto alla fine di ottobre 2019 frutto di una ristrutturazione di un locale chiuso da tempo, in via Lucullo, 140 nei pressi del porto di Baia.

Io sono seduta al tavolo con Paolo Brancaccio e Anna Di Meo, i titolari, introdotti con il consueto garbo e accuratezza dalla giornalista enogastronomica Laura Gambacorta. Persone deliziose che mi hanno riservato un’attenzione oltre ogni aspettativa, cogliendo le mie esigenze anche prima che le realizzassi. E’ una cura alla quale non siamo più abituati e che fa sentire bene.

L’Antro Divino è un ristorante di mare, fedele alla cucina tradizionale di pesce ed è questo l’imprinting del menù costruito ad hoc per la degustazione di stasera.  Si parte con il Plateau di cruditè, coreografico e ben assortito sul quale tuttavia non mi trova d’accordo lo spumante di Falanghina Extra dry Cantine Tora.

Segue un secondo antipasto costruito con Insalata di Polpo, Julienne di seppioline con verdure croccanti, Polpettina di baccalà su salsa di peperoni in agrodolce, Trancio di tonno scottato su scarola stufata. Tutto buono ma polpettina al primo posto!

Come primo lo chef Lorenzo Rossi, ha preparato insieme al sous chef Giuseppe Foria, il Risotto alla Pescatora, sul quale, non me ne voglia, mi è rimasta qualche perplessità e per secondo un interessante e gustoso Trancio di Baccalà su friarielli in doppia consistenza, che mi ha fatto divertire con la duplice versione dei friarielli.

Per finire una deliziosa Crostata in bicchiere con crema agli agrumi di produzione propria, ai frutti di bosco accompagnata dallo Cherry homemade preparato da Anna.

I vini di stasera sono tutti dell’Azienda Agricola Cantine Tora di Torrecuso, presentati per l’occasione dal produttore Francesco Rillo.

Alla Falanghina Cent’ore 2017 Igp proposta con l’antipasto, devo dire, ho preferito L’Aglianico del Taburno DOCG 2018 Rosato (da buona pugliese: ubi rosè…..)

Anche se un po’ prepotente nell’abbinamento di stasera il Kissòs Falanghina del Sannio DOP 2015 ha fatto parlare di sé. Una vendemmia tardiva la cui etichetta viene prodotta solo nelle annate migliori in circa 7.000 bottiglie da una selezione accurata delle uve allevate a 350 mt sul livello del mare.

Il colore ne anticipa la storia. Prodotta per la prima volta nel 2007 da un progetto dell’enologo Angelo Valentino, questa falanghina fuori dalle righe, ricca e allo stesso tempo sapida, subisce dopo la diraspatura una criomacerazione di 18/20 ore, una successiva fermentazione a bassa temperatura (8°), riposa almeno 12 mesi sulle fecce fini, viene poi filtrata, refrigerata e senza chiarificazione imbottigliata e messa in commercio dopo 5 anni. Non male anche con una assiette de fromages.

Come prefigura il nome L’Antro Divino è un Atelier enogastronomico, un luogo dove, come succede dal sarto di fiducia, l’ospite è al centro della creazione.

Promette novità.

Foto di Gabriella Imparato.

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