Di Roberta Luppino
Quando un produttore di vino incontra un produttore di birra, può nascere qualcosa di veramente speciale… È così che Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte, sperimentando già da tempo produzioni “alternative”, è riuscito a racchiudere in una bottiglia uva e malto.
L’incontro di due mondi apparentemente così distanti è stata l’occasione per unire in una birra due realtà calabresi da valorizzare: Cantine Benvenuto e Maltonauta.
Uno stile tutto italiano per questa Italian Grape Ale, brassata con grappoli di Zibibbo di Pizzo Calabro, con percentuali che arrivano fino al 40% di uva o mosto di vino. Un vitigno, figlio dei terrazzamenti di Francavilla Angitola, che l’istituzione del presidio Slow Food vuole preservare e custodire.
Nel calice si presenta una birra chiara dai profumi delicati e riconoscibili, che rivelano da subito la presenza della bacca dorata nel processo di produzione. Sfiora i 6 gradi alcolici, conservando comunque grande bevibilità associata a un carattere deciso, e offrendo un convincente finale fruttato dagli accenti lievemente ammandorlati.
L’utilizzo dello Zibibbo evoca le terre dell’antico Egitto, e infatti è chiamato anche Moscato D’Alessandria per far riferimento proprio all’originario areale di produzione. Qui, all’ombra delle piramidi, veniva prodotta, un tempo, anche la zytum, il nome con il quale gli egizi denominavano la birra, una bevanda tanto apprezzata al punto che i ragazzi in età scolare, oltre a imparare le tecniche di scrittura e di conto, apprendevano l’arte della birrificazione.
La prima presentazione ufficiale della Birra Zibibbo sarà il 10 Febbraio 2020 a Catanzaro alla presenza dei creatori Marco Longo e Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte e del vignaiolo Giovanni Celeste Benvenuto.
Scrivi un commento