Di Maria Grazia Narciso
Equilibrio.
E’ la prima parola che mi viene in mente per definire il trittico in degustazione oggi da Sakura Piscine Pizzeria Magma. Primo perché tre è il numero perfetto, secondo perché in tutti e tre i casi gli ingredienti e la relativa preparazione sono in una danza armoniosa.
La pioggia insistente disegna cose sulla superficie piatta della piscina, all’orizzonte Capri prende il colore che le concedono le nuvole, la tovaglia rossa sulla tavola addobbata a festa riscalda gli animi e “Natalino”, il cocktail di benvenuto a base di Falanghina Spumante Brut di Luna Nera e ginger rosso mette di buon umore.
Siamo da Sakura Piscine Pizzeria Magma a Torre del Greco dove ha inizio questa storia di donne.
Dorotea Liguori, scomparsa da pochi giorni e conosciuta come “la signora delle perle”, arriva a Torre del Greco dal Giappone negli anni ’70, per seguire il business delle perle. Giunta nella città del corallo, se ne innamora, decide di stabilirsi in loco e di dare vita al complesso Sakura Piscine. Dopo anni di attività il complesso, divenuto un punto di riferimento per gli abitanti del luogo e ora a rischio fallimento è stato rilevato da Nicoletta e Ciro, ex dipendente, che danno continuità alla visione di donna Dorotea, investendo risorse ma soprattutto mettendoci il cuore.
Mentre siamo ancora coinvolti nella narrazione la nostra attenzione si concentra ben presto sulla minestra maritata, che dalla notte dei tempi ogni Natale e Pasqua celebra sulle tavole dei napoletani lo sposalizio tra la carne e le verdure. E’ preparata da Nicoletta secondo l’antica tradizione: lei raccomanda il muscolo, la gallinella e poca borragine. L’ accompagna il “Pèr e Palumm” Campi Flegrei Doc 2018 dell’azienda agricola “Agnanum” di Raffaele Moccia.
Il protagonista di oggi in realtà è “Felix”, il panino realizzato a quattro mani da Nicoletta Di Giovanni, cuoca e proprietaria della pizzeria Magma e Ornella Buzzone, patron di Public House di Caserta, noto burger store.
Si chiama “Felix” perché contiene gli ingredienti di questa terra, chiamata così dagli antichi romani. Io lo sento ancora più “felix” perché nato dalla intuizione di due donne, entrambe innamorate della cucina, che senza timore di condividere i propri segreti, hanno dato vita, come spesso accade quando si parla di donne, a questa nuova creatura.
A differenza della ricetta in carta da Public House, “Felix” qui è preparato secondo le linee che Claudio De Siena, il pizzaiolo, ha scelto per la pizzeria Magma quindi con un impasto a lunga maturazione e con il lievito madre.
Nella farcia colorata e golosa, cinque presidi Slow Food: la papaccella napoletana dagli orti di Bruno Sodano a Pomigliano d’Arco, il cacioricotta di capra del Cilento, i capperi di Salina, la olive caiazzane, il sale di Trapani. Ma non è finita qui: hamburger di maiale, scarola riccia dalla Terra Felix vesuviana, la salsa tonnata con maionese artigianale e l’ olio E.V.O Colline Salernitane dop dell’azienda agricola Torretta.
Come dice Ornella, “quello che serviamo nel panino è un vero e proprio piatto”.
In questo universo femminile la “quota blu”, l’anima della pizzeria Magma, ha firmato il dolce. Claudio De Siena ha pensato “DolceCassata” con una base di pizza fritta sormontata dagli ingredienti di rito della cassata, quindi ricotta di pecora, cioccolato fondente, fiori e buccia di arancia. In abbinamento abbiamo degustato il Sicilia IGT Vendemmia Tardiva “El Aziz” della cantina siciliana Fina a base di Grillo in purezza.
Una giornata di quasi inverno, che non rende giustizia alla piscina, che se ne sta mesta in secondo piano, ma resa calda e accogliente dall’atmosfera creata, dalle cose buone, dallo staff gentile e dalla puntuale conduzione di Marina Alaimo, Ufficio Stampa della struttura.
Foto di Gabriella Imparato
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