Con una speciale degustazione ecosostenibile è stato presentato alla stampa e alla città il primo spazio biodinamico di Napoli. “Ristoro per il corpo e per l’anima”: questa la parola d’ordine dellevento organizzato da Visivo Comunicazione per l’apertura del nuovo ristorante di Monica Neri Mame Ostrichina. Il nome è stato studiato con cura: Mame è il seme del fagiolo, richiamo ai cicli della terra, all’alimentazione sostenibile, all’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale. Ostrichina è un omaggio a Re Ferdinando IV di Borbone, che diffuse le tecniche di coltivazione delle ostriche in tutta Europa e tra i primi sovrani a portarle a corte. E così un’atmosfera afrodisiaca ha avvolto critici, giornalisti e blogger: ostriche per tutti gli invitati e i critici accorsi per raccontare la nuova avventura dell’imprenditrice napoletana. E poi proposte gastronomiche d’ispirazione mediterranea che abbracciano anche la cucina vegetariana ideate da Chef Fabio Borruso. In tavola vini biodinamici e birre artigianali. Un brindisi degustando la grande novità in fatto di food di questo autunno partenopeo: “sushi&susci” di Chef Alejandro Aguirre, che spazia dal sushi tradizionale a roll innovativi, fino a una linea tutta vegana da asporto. In menù spiccano: “Ceviche” tonnetto con mango e creaturine dell’orto, “Mazzarella” gambero rosso di Mazara del Vallo, guacamole, gelo di more, chips di riso, platano e batata, “SasCimi” salmone selvaggio marinato su batata in salsa di peperone, “SusCi dello Chef”, “Pollok alla diavola” astice, barbabietola al wasabi, purea di edamame e maionese di astice, “A tutta birra” affumicata a freddo di ricciola, crema di cipolla alla birra, funghi. Per dolce Fabio Borruso ha voluto fare un omaggio al fratello Antonio, chef stellato, proponendo un suo famoso dessert: la zuppa di pastiera napoletana. “Il Mame Ostrichina non è un semplice ristorante – spiega Monica Neri – è nato infatti un luogo anche spirituale e d’incontro, dove organizzare percorsi introspettivi, meditazioni della luna, corsi di scrittura autobiografica, incontri di gioia”.
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