Siamo sulle pendici del vulcano avvolti dall’odore di pietra pomice frammisto a quello di roccia lavica; dove i colori sono quelli più intensi del bosco con intense pennellate di un vivo marrone che fanno spazio ad alberi da frutto come la crisommola, l’albicocca del Vesuvio, diventata presidio Slow Food e più conosciuta come pellecchiella. Qui tra mare e terra vi è Masseria Guida, immersa tra le campagne di Ercolano, salendo verso il Vesuvio ma nello stesso tempo facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale. In questo scenario, in una piacevolissima serata ottombrina, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare eccellenze del food and wine, in una finalità benefica: raccogliere fondi per acquistare alberi da ripiantare sul Vesuvio e il Monte Somma, devastato dagli incendi della scorsa estate…“Radici Vesuviane”, questo il bellissimo nome che è stato dato a questa manifestazione. In una serata sotto lo stesso cielo, uno accanto all’altro, alcuni dei migliori chef dell’area vesuviana, pizzaioli e pasticcieri, veri artigiani del gusto che hanno realizzato un percorso dal buon cibo all’ottimo vino: tutto made in Vesuvio. Accompagnati, nel nostro viaggio nelle eccellenze vesuviane, da un calice di bollicine come il Caprettone spumante metodo classico di Casa Setaro, coinvolti da un naso dai piacevoli profumi agrumati e di erbe medidterranee, un sorso dalla freschezza verticale con accenti salati e minerali. Passando poi al Dorè Lacryma Christi bianco spumante di Sorrentino vini, un calice di denso giallo paglierino, con un naso intenso di albicocca e nocciola, e una bocca di grande mineralità sorretta da un’ottima freschezza. La lista dei piatti e delle bontà è lunga e ogni piatto ha una propria peculiarità. Siamo partiti dall’ottima Margherita di Giuseppe Pignalosa della pizzeria Le Parùle, per poi farci coccolare dalle carni e dai piatti di Francesco Veneruso della Fattoria Veneruso con una salsiccia di maiale nero affumicata alla nocciola su crema di parmigiano e cacao: una droga. Non potevamo non onorare Angelina Ceriello de ‘E Curti con il suo cuzzetiello con polpetta al ragù: sublime. Un morso tutto di gusto e bontà con il miniburger di Metamorfosi con farina di segale, baccalà arrostito, stracotto di pollo, mozzarella di bufala e albicocca del vesuvio: saporito. Un piatto da bis quello ideato da Luigi Salomone di Piazzetta Milù: pasta, patate e cenere. Per finire il nostro giro, il tanto acclamato, a giusta causa, sartù di Angelo Falanga de La Casa del Massaro, insieme al ragù con la pasta del pastificio Di Martino firmata D&G di Basilio Avitabile di Masseria Guida: strepitosi. Non poteva mancare il dolce con il passaggio allo stand della Pasticceria Mennella con il suo storico ciambellone alla nocciola: da capogiro. Insomma un’ottima serata, un’organizzazione eccellente, una realtà giovane che sa fare, sa ciò che vuole e che ha riscoperto l’amore per il proprio territorio.
Alè vesuvio.
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