“Vi vogliamo raccontare una storia…”
Partiamo da due “amici di vino”, il sommelier Tommaso Luongo e l’enologo Gerardo Vernazzaro, cui capita, qualche volta, di incrociare assieme i bicchieri: durante le loro conversazioni enoiche si sono spesso domandati perché un santo così importante e tra i più venerati al mondo non avesse un dolce dedicato…ma come per San Giuseppe ci sono le zeppole e per San Gennaro nulla?
Come un mantra, ogni tanto, saltava fuori la necessità di dare risposta a questa domanda e, ovviamente, pensando al Miracolo e al Sangue, il primo “liquido” che veniva in mente era sempre e comunque il Piedirosso, il più scugnizzo fra i vini campani, il vino rosso che incarna l’anima partenopea più verace, oltre a essere intimamente legato ai Campi Flegrei e a Pozzuoli dove il Santo venne decapitato e dove fu raccolto il Suo prezioso sangue: quale liquido rosso può vantare più legami con il Santo e la sua storia?
Qualche giorno fa giunge la notizia del pastry contest “Un Dolce per San Gennaro” creato dalla Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo e Daniela Marrapese con il contributo di Mulino Caputo. Era venuto il momento di scendere in campo; e il caso ha voluto che, proprio in quegli stessi giorni, vengono a sapere che un altro devoto di San Gennaro, l’amico e giornalista professionista Francesco Andoli, stava lavorando già, da tempo, all’idea di un prodotto dolciario ispirato al nostro Santo Patrono.
Un segno del destino, ma mancava il pasticciere…e grazie all’amicizia con Francesco, riescono a coinvolgere una delle più antiche pasticcerie della tradizione napoletana “Carraturo a Porta Capuana dal 1837” rappresentata dal giovane Ulderico Carraturo che aderisce con entusiasmo a questo progetto.
A questo punto la squadra è al completo: il giovane pasticciere dalla forte tradizione, l’esperto di San Gennaro e i due esperti di vino.
Un paio di incontri, tante discussioni, molte proposte e valutazioni, tutte sviluppate in tempi strettissimi grazie alla pazienza e alla bravura di Ulderico.
Ed ecco il piccolo miracolo de ” I quattro cavalieri di San Gennaro”.
Un dolce semplice ed essenziale, come vuole la tradizione più autentica della pasticceria tipica napoletana. A base di pasta sfoglia, e con la forma della mitra, simbolo primario dell’ordine episcopale. All’esterno dello zucchero cristallizzato per richiamare il luccichio delle gemme preziose che adornano il copricapo liturgico. All’interno la crema pasticcera (‘a “faccia gialla”) con un cuore di fragoline campane macerate nel vino Piedirosso Doc Campi Flegrei (il sangue del Patrono).
Viva San Gennaro!
In sanguine foedus
Photo Credit to Maison Milady
Scrivi un commento