Reduce dalla consegna del Premio “Tre soldi goriziani”, massima onorificenza della città friulana concessa per la prima volta ad un napoletano, Salvatore Antonio Grasso, titolare della Pizzeria “Gorizia 1916”, avvia nell’anno del centenario della fondazione della Pizzeria simbolo del quartiere Vomero di Napoli l’ennesima sperimentazione su una nuova farina.
Dopo aver sperimentato 5 anni or sono per primo tra i pizzaioli napoletani la farina di Canapa in stretta collaborazione con il CNR di Napoli è approdato al Tritordeum® nuovissimo grano che si sta ora affacciando sul mercato.
Il Tritordeum® è stato definito da molti il cereale del futuro. Ottenuto da incroci in campo presso il Centro di sperimentazione di Barcellona di una varietà di grano duro con una varietà di orzo, il Tritordeum® ha un basso contenuto di glutine (pari a quello del Kamut) ed è particolarmente ricco di fibra dietetica, luteina (carotenoide) e altri antiossidanti, alto contenuto proteico e basso contenuto di amido con particolare ricchezza di elementi salutari quali rame e zinco, utilissimi alla rigenerazione cellulare e al rafforzamento del sistema immunitario. Attualmente è coltivato con particolare successo anche nel Sud Italia.
Ideale per la panificazione, Salvatore Antonio Grasso lo ha proposto in un ripieno cotto a “bocca di forno” farcito al suo interno con Broccolo Aprilatico di Paternopoli (Presidio Slow Food), provola affumicata di Aversa e porchetta di maiale Mangalica (razza protetta da Slow Food in quanto per sua natura impossibile da allevare in maniera intensiva).
L’impasto di Tritordeum® a sperimentazione terminata sarà disponibile nel menu della Pizzeria Gorizia 1916 che non poteva scegliere miglior modo per apporre un ulteriore sigillo alla sua storia nell’anno del centenario dalla fondazione.
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