Di Redazione Ais Napoli
Una storia settecentesca, una grande donna e la sua residenza: Laura Gambacorta ed Enrica Buongiorno ci hanno accolto con la storia di una eroina dello scorso secolo, lei è Mary Buonanno Schellembrid e a Cercola c’è la sua residenza estiva ora Relais Villa Buonanno. Una struttura colonica, con una grande corte, il giardino personale di Mary e la sua torre, chiamata dai cercolesi Torre Platta, che dà il nome al ristorante adiacente alla Villa. Mario Strazzullo, da qualche mese alla guida del ristorante, è uno chef dalla spiccata personalità con una formazione “stellata”: prima nella brigata dello chef bistellato Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi sul lago d’Orta, per poi tornare a casa con l’ esperienza da Alfonso Iaccarino al Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due Golfi.
Ce ne accorgiamo dal nuovo menù estivo che spazia tra innovazione e tradizione ma sempre nel solco della territorialità: significativo è il “colurcio”, la colazione dei contadini descritta nel testo del Zanzi dedicato alla storia di Mary Buonanno Schellembrid come “un lungo bastone di pane di circa 40 cm con un diametro di 8-10 cm; il fondo di tale bastone da un lato si svuotava un poco e si riempiva di sale, pummarola, un poco di olio e qualche acciuga, se se ne aveva disponibilità; l’intero bastone veniva poi sfregato con aglio”. Questo spunto letterario, nelle mani dello chef è diventato un riuscito “ricordo contadino” dove ogni elemento esprime il suo carattere senza diventarne protagonista: un’entrèe con passata di pomodorino del piennolo, cialda di aglio croccante, una base di pane e pomodoro e pesto di basilico. Vera portabandiera della filosofia che ispira i prossimi piatti che saranno dal gusto deciso e dal sapore intrigante: “finto fritto all’italiana”, dove nulla è ciò che sembra, partendo dal crocchè con calamari e zenzero, all’ arancino di riso con piselli e frutti di mare, alla frittatina di spaghetti al nero di seppia e lupini, e arrivando all’alice fritta con provola e salame.
Ci accompagnano in questo percorso di gusto i vini dell’azienda Sorrentino raccontati dall’enologa Benny Sorrentino. Si parte con una bollicina vesuviana, il Dorè Lacryma Christi del Vesuvio bianco, coda di volpe e falanghina spumantizzate con metodo charmat ai piedi del Vesuvio, un sorso invitante e dalla spiccata piacevolezza grazie alla freschezza e dalla spinta minerale. Si prosegue con un delicatissimo “uovo nel campo”, un uovo con cottura in camicia su una base di farro e asparagi, poi per il primo abbiamo assaggiato “Pizzicotti agli scampi, infusione di caffè e limone candito”, scenografico il servizio, con un vecchia caffettiera con l’infuso di caffè per avvolgerci con il suo aroma e terminare il piatto a tavola. Un sorso di Vigna Lapillo Lacryma Christi del Vesuvio bianco 2014 è un perfetto abbinamento con quelle spiccate note di frutta bianca e agrumi sorrette nel palato da una piacevole acidità. Un “sandwich di triglia con asparagi e lime” ci porta verso la fine del pranzo. Ed ecco come pre dessert una piccola sorpresa dello chef: una caramella di alghe caramellata accompagnata da un centrifugato di mela verde.
Per finire: una “sfogliatella scomposta” un dolce di grande gradevolezza….bis prego.
Una tappa a Cercola alla Torre Platta è doverosa, complimenti dallo chef Strazzulo ed ai proprietari Laura Greco e Giuseppe De Falco per l’organizzazione e l’accoglienza perfette.
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