La grande Cité du Vin
IL VINO: CelebrarNE il passato, guardando al futuro
Internazionalismo. Mondializzazione. Globalizzazione. Un numero così elevato di termini spesso carichi di timori associati agli spettri della banalizzazione, al cambiamento dei mercati e alla perdita dell’identità locale. Ma in materia di vino, non ci sono altri punti di vista?
Jean Robert Pitte (Presidente onorario dell’Università Sorbonne di Parigi) ha intitolato una delle sue opere « Le désir du vin à la conquête du monde ». Queste parole di desiderio e di conquista aprono altre prospettive: avventura e passione.
Si, perché il vino non è un prodotto commerciale come altri, esso è l’oggetto del desiderio. Porta con sé sogni ed immaginario. Ha attraversato le terre ed i mari, accompagnando i riti religiosi, i lunghi viaggi dei conquistadores e dei coloni, che trasportavano con sé un po’ del loro paese d’origine, una parte della loro cultura.
Il vino da sempre sinonimo di ricchezza, di sviluppo economico, e prosperità per intere regioni: questo il tema, questa l’ispirazione per la realizzazione di un’opera d’arte contemporanea che rappresenta davvero la svolta nella storia del vino, La Cité du Vin. Un decanter, un pianeta in movimento, in perpetuo divenire, in cui le credenze, l’evoluzione dei gusti, i cambiamenti politici, gli interessi economici, e lo spirito di avventura degli uomini si uniscono alla natura e ai suoi luoghi: il clima, il terroir e i vitigni.
Ma allora cos’è questa Cité du Vin? Chiudete gli occhi qualche minuto e salite a bordo di quest’avventura enologica! Lasciatevi guidare alla scoperta del percorso permanente: una realtà multiforme attraverso 5 grandi “GLOBI INTERATTIVI”, che offrono 5 approcci differenti al Pianeta vino. Un viaggio nello spazio e nel tempo, rendendo omaggio a tutti i popoli che hanno fatto del vino parte integrante delle loro culture.
Il globo “Vignes et climats”, permette di scoprire il “gioco” della vigna e dei vari climats del mondo. Sarete sorpresi e stupiti di fronte ai vignobles de l’extrême: le regioni aride, le isole battute dal vento, da Lanzarote a Santorini, le terre dagli inverni rigidi, o le regioni dalla cosiddetta vendemmia eroica… E perché no, il famoso cambiamento climatico, soggetto di ricerca ormai all’ordine del giorno! Segue poi il globo “Quand la vigne suit les hommes”, mostra come la terra si è coperta di vigne… Un viaggio animato, dalle montagne del Caucaso agli antipodi, vi permetterà di scoprire quelli che chiamiamo abitualmente i nuovi paesi produttori, in cui la viticultura spesso ha origini più antiche di quanto si pensi. Arriviamo così al globo “Cépages du monde” che mette in scena le centinaia di vitigni coltivati nel mondo… Attraverso il globo interattivo potrete visualizzare le immense aree occupate dal Cabernet Sauvignon o dallo Chardonnay, scoprire i loro cloni in tutto il mondo e scoprire le centinaia di cépages meno conosciuti come il Khikhvi georgiano o il Len de l’El del sud-est della Francia. Ed eccoci arrivati al globo “Une économie mondialisée” che vi mostrerà quanto stia cambiando il business del vino a livello mondiale e soprattutto potrete comprendere quanto velocemente si stia trasformando il paesaggio economico mondiale con grandi nuovi protagonisti… In primis la Cina! Ed infine sarete entusiasmati dal globo “Paysages culturels” che vi permetterà di avere una visione d’insieme sulle regioni iscritte al Patrimonio mondiale dell’Unesco, riconosciute per il loro valore universale eccezionale… Per l’Italia? Le Cinque Terre e la Val d’Orcia!
Insomma un vero viaggio tra passato presente e futuro del vino, un viaggio tra la storia, l’arte, la scienza e l’edonismo… Un’eno-mondializzazione condita da una sete di scoperta… Dono del Dio Bacco!
E questo è solo un assaggio del grande pianeta vino… Che voi ne siate affascinati dall’arte di vivere, piuttosto che dalla consumazione sempre più variegata o dalle grandi religioni che lo hanno integrato nei loro riti e nei loro simbolismi, rimarrete piacevolmente sorpresi!
Ancora non siete convinti che valga la pena fare un salto a Bordeaux? Bhè chiediamo allora ad uno studente in DNO, dell’ISVV di Bordeaux, Carlo Cuomo. Il profilo di un vero wine-lover, nonché enologo laureato all’Università Federico II di Napoli, alunno del celebre professor Luigi Moio della Facoltà di Agraria.
1. Che cosa rappresenta per te questo museo?
Per me enologo in formazione a Bordeaux, la Cité du Vin, oltre ad essere un semplice luogo d’attrazione per turisti, credo debba essere considerata veramente come una testimonianza del legame tra vino e cultura, ma anche indotto economico indiretto legato all’enoturismo per esempio. Un grande esempio per l’Italia indubbiamente.
2. Il rapporto qualità della visita/prezzo del biglietto è equilibrato? Se si, perché?
20€ assolutamente ben spesi, sia per il percorso permanente, davvero interessante, che per la degustazione.
3. La consiglieresti? Perché? Cos’ha di diverso rispetto ad altri musei del vino sparsi per il mondo?
Assolutamente si, un luogo adatto ad amatori, intenditori, neofiti e semplicemente curiosi. Semmai volessi far appassionare mio figlio all’universo del vino sicuramente lo porterei. Il museo è concepito in maniera estremamente interattiva e ludica, schermi touch, giochi di vario tipo, esperienze sensoriali, tutto davvero estremamente coinvolgente e affascinante.
Ed allora che aspettate anche voi? Vi aspettiamo tutti nel cuore del Sud-ovest della Francia per un brindisi eno-culturale! Santé à toutes et à tous!
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