Tuffate il naso in un calice di Eiswein, assaporerete l’algida dolcezza e gli aromi che vengono dal freddo. Letteralmente “vino dal ghiaccio”. Dimenticate un attimo calore del sole, acini appassiti, botrytis cinerea, qui parliamo di piccole, pazienti, puntuali e ripetute vendemmie notturne durante le prime gelate invernali, di acini congelati, raccolti a meno 8 °C e poi delicatamente pressati nelle prime ore dell’alba ancora nello stato congelato.
Le soluzioni zuccherine hanno un punto di congelamento inferiore all’acqua, questo consente di estrarre dall’acino solo le componenti liquide con concentrazioni zuccherine più elevate. Gli Eiswein non sono prodotti da acini appassiti. Hanno infatti generalmente residui zuccherini inferiori, paragonabili più ai Beerenauslese “vendemmia da acini selezionati”, contenenti fino a 200g/l di zucchero residuo all’incirca, che ai Trockenbeerenauslese “vendemmia da acini appassiti selezionati”, che invece contano fino a 270g/l di zucchero residuo all’incirca Ebbene si, la classificazione dei vini in Germania, scarsamente regolati dal punto di vista legislativo, è basata principalmente sul livello del contenuto zuccherino. Insomma, siamo ancora molto lontani da una legislazione dettagliata che sia equiparabile alla nostra o a quella francese…
E così, a Terre d’Italia, in Toscana, un piccolo angolo di Germania è venuto a deliziarci con la sua “bellezza del ghiaccio”: Lamberto Tosi e Andrea Macchia hanno proposto alla degustazione sette Eiswein indimenticabili
Ruppertsberger Linsenbusch Riesling Eiswein 2012. StaatsWeingut mit Johannitergut. Pfalz è il famoso Palatinato, la vasta regione che estende a sud dell’Assia Renana, dove ricchi e ben strutturati Riesling raggiungono la piena maturità grazie al clima più temperato, dando vita ad ottimi Trockenbeerenauslese. Cristallino, lievemente dorato, dai riflessi platino. Delicato, dolce e corposo, questo vino di ghiaccio da uve Riesling nell’annata 2012 ha avuto il 9% di alcool. Per informazione, Ruppertsberger è il nome del villaggio, Linsenbush è il nome del vigneto. Coerente all’olfatto e in bocca, ha esordito con una finissima entrée di mele cotogne cotte e una leggerissima, soave nota di ciliegie in confettura e di frutta tropicale. Discreta persistenza, fine ed equilibrato
Oberbergener Baßgeige Weißburgunder Eiswein 2012 – Oberbergen. La fertile Baden, ricchissima di vigneti, si estende a sud-ovest. I terreni diversificati, suoli morenici, vulcanici, granitici, consentono di produrre vini secchi, abbastanza morbidi, prevalentemente da Pinot, Riesling, Gewürztraminer e Spatburgunder. L’Eiswein da Pinot bianco in degustazione ha 7 gradi alcolometrici. Non proprio dorato, più paglierino, ma splendente. Un intenso attacco di pera e melone. Al gusto un buon connubio di frutta secca e miele caramellato. Spezie leggere. Pienezza, morbidezza della maturazione in rovere e la piacevole acidità creano un equilibrio memorabile.
Cabernet Sauvignon Eiswein 2008 – Anselmann (Pfalz). La cantina Werner Anselmann, nata intorno al 1126 sui terreni argillosi di Pfalz, è una delle più grandi e meglio attrezzate aziende vinicole private in Germania. Pluripremiato, in concorsi nazionali ed internazionali, l’Eiswein da Cabernet Sauvignon è di un accattivante, lucente rosso rubino. Al naso emergono potenti i sentori di frutti rossi e sorbe, coerente al gusto, spezie e sfumature balsamiche di fondo, persistenza, acidità e sapidità da manuale
St. Laurent Blanc de noir Eiswein 2007 – Anselmann (Pfalz). Ancora Anselmann, questa volta un Eiswein da Pinot Noir, il giallo oro brillante svela un elegante Blanc de Noir. Anche questa bottiglia esibisce contrassegni di più premi internazionali, Il gioco di aromi include note fruttate mature di mango, albicocche, miele. Ricorda ancora l’odore di frutta secca e fiori delicati. È corposo, di equilibrata acidità dolce, fine. Persistente.
Oberbergener Baßgeige Weißburgunder Eiswein 1998 – Oberbergen (Baden). Oberbergen è una antica cooperativa di produttori, fondata nel 1924, che fa laboriose e costose colture di qualità su ripide terrazze e terreni vulcanici, la cui roccia porosa è parzialmente coperta da uno strato di loess, che fornisce un terreno di coltura ideale soprattutto per le varietà Pinot. E il Pinot bianco dà l’Eiswein 1998, 8 gradi di alcool, la sosta in barrique accompagna al colore dorato i sentori di pera matura, miele caldo, caramello, mandorla tostata, che non emergono subito, ma richiedono pazienza e tempo di attesa, coperti dalla consueta nota ossidativa che, pur presente in più vini, in questo e nei suoi compagni più vecchi, man mano è più importante.
Rheingau Riesling Eiswein 1994 – Weingut Forschungsanstalt (Rheingau). Questo Riesling Eiswein proviene dalla Cantina dell’Istituto di Ricerca Stato, la zona è Rheingau, situata a ovest di Wiesbaden, considerata la migliore zona vinicola del Reno, dove si producono Riesling “classici”, pieni ma non pesanti. Fondata nel 1872, già “reale prussiana Collegio per frutteti e vigneti”, tra i ricercatori annoverò anche il dottor Hermann Müller-Thurgau, che gettò le basi per la varietà porta il suo nome. Colore dorato, intenso, limpido, consistente. A farsi largo tra la nota ossidata e un discreto sentore di idrocarburi, un sottile bouquet di albicocche disidratate, litchi. Ancora vivaci dolcezza e acidità. Agrumi canditi, frutta secca, note minerali e fumose. Oltre il maturo, ma ancora strutturato
Erbacher Steinmorgen Riesling 1987 – Weingut Freiherr Zu Knyphausen (Rheinessen). La cantina Barone Knyphausen ha vigneti coltivati con il 85% Riesling, il 10% Pinot Nero, e varietà autoctone come il Red Riesling. È assurta a cantina tra le più importanti in Germania, passando alla coltivazione biologica, introducendo criteri di qualità più rigorosi in vigna, e anche attraverso l’uso attento di botti di rovere. Il nome Erbacher Steinmorgen è quello di una vigna della Chiesa locale Erbach nella zona di coltivazione di Rheingau. Una nuance albicocca con riflessi dorati rivela un Eiswein che ha visto giorni migliori. I sentori sono abbastanza stanchi, tendono ad inasprirsi e lasciano solo intuire l’albicocca candita, i fiori secchi, la scorza d’arancia caramellata.
È il caso di dire che la messa è finita, e amen.
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