Tra “Puteoli e Pompei”, è così che s’intitola il secondo appuntamento di “Aspettando Caracol – Le Stelle al Cala Moresca”, il ciclo di cene organizzato in collaborazione con la giornalista Laura Gambacorta, dove lo chef stellato Paolo Gramaglia del President di Pompei è stato ospite nella cucina della splendida struttura flegrea. Al suo fianco gli chef resident Enzo Di Giovanni ed Angelo Carannante, (quest’ultimo sarà presto timoniere di “Caracol” ristorante gourmet che in primavera inoltrata aprirà le sue porte, completando la proposta gastronomica dell’elegante struttura flegrea), per una serata d’autore deliziando gli ospiti con scenografica simpatia.
Dopo un brioso aperitivo in terrazza, la serata è stata aperta da Mario Sirpettino, scrittore e giornalista puteolano, autore del testo “Tra Puteoli e Pompei”, presto in libreria, nel quale ha sottolineato l’antico e prezioso legame tra le due opposte realtà costiere campane, in un dinamico intreccio di storia, cultura enogastronomia e natura.
Lo stesso dinamico e variegato legame è stato riproposto nei piatti che hanno deliziato i palati dei numerosi ospiti presenti in sala nel corso della serata. Nell’entrèe, Il farro e l’orzo con bacche di Goji, mirtilli e gamberi, Gramaglia ha riconfigurato ingredienti classici e tradizionali in modo semplice ed efficace, combinando i due cereali con bacche ed elementi marini in un divertente gioco di cromatismi. Gustoso e allo tempo tempo coreografico è stato il Polpo cotto lentamente, servito con zuppetta ai tarallucci di Agerola, agretto di pomodorini del piennolo, ricottina di fuscella e polvere di caffè, dove giocando con le diverse consistenze e sapori si riconfigurava l’armonia del piatto. A dare spessore è stato proposto in abbinamento l’Asprinio Spumante brut VSQ dell’azienda flegrea Quartum – Cantine Di Criscio.
Come primo piatto sono stati serviti dei Paccheri con vongole veraci, salsa friarielli, gamberi crudi e limone candito., anche in questo caso l’indissolubile lgame tra profumi e sapori è stato centrato, spostando gli accenti su toni salini alleggeriti dalla freschezza degli agrumi, che abbiamo ritrovato nella Falanghina Campi Flegrei Doc 2015 Quartum Cantine Di Criscio.
Lo spettacolo vero è proprio si è avuto con il secondo piatto, il Dentice agli agrumi vesuviani, infatti lo chef Gramaglia si è esibito in un vivace show cooking, preparando in sala e alla lampada flambé ben 70 porzioni. Un momento goliardico che ha incuriosito e reso la cena ancora più briosa.
Anche il dolce ha lasciato piacere e stupore, una Sfera al limone su acqua di arance di Sicilia, meringhe di cavolo viola, cetriolo e ravanello, abbinata alla Grappa monovitigno di Falanghina Campi Flegrei Quartum Cantine Di Criscio, ha catturato sguardi e palati in un intreccio psichedelico di colori e sapori.
Terra quella flegrea che l’universo nei secoli esalterà e griderà come lo spettacolo più affascinante della Natura, perché è qui che “si resta sbalorditi tra gli eventi della storia e della Natura” (W. Goethe).
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