Un orto in bottaia, è così che Il giovane chef Francesco Fusco, patron insieme alla moglie Diana del MOERA ristorante-orto di Avella, ha inaugurato la stagione del 2016 del ciclo di appuntamenti delle cene in bottaia presso il Quartum store di Quarto (Na).
Dietro le quinte si cela una regia sempre attenta e briosa firmata ancora una volta, da Laura Gambacorta, giornalista ed organizzatrice di eventi di spessore.
Una serata rilassata e familiare, contrassegnata da ingredienti semplici, ideati con gusto e personalità, e caratterizzata da intriganti incursioni irpine.
Come preludio alla cena viene servita una crocchetta di patate, fonduta di caciocavallo e tartufo avellano, dove il sapore della patata avvolta da un guscio croccante incontra formaggio e tartufo, due prodotti che le danno forza e brio e che richiedono in soccorso lo spumeggiante Asprinio brut V.S.Q. Quartum.
Di spessore è l’antipasto proposto, una Battuta di annecchia irpina, topinambur, nocciole e olive nere, dove il gioco di colori, sapori e consistenze regala un piatto contemporaneamente elegante e profondo, a cui viene abbinata la Falanghina Campi Flegrei Doc 2015 Quartum. Il primo piatto incarna in pieno i colori autunnali, Risotto con zucca, provola e rosmarino, dove il riso usato è un Carnaroli di ELLEBI SAS, azienda di San Paolo Bel Sito in provincia di Napoli, scelta obbligata vista la propensione dello chef per i risotti. Anche il secondo piatto è memorabile Baccalà, patata schiacciata, emulsione al limone e aglio orsino, dove la scelta della materia prima è ottimale e la peculiarità dell’aglio orsino gli da uno spessore in più. Il giovane chef con passione e competenza illustra ai commensali la sua origine e le molteplici proprietà. Si tratta di una piantina officinale commestibile, Il cui nome sembra derivare proprio dal fatto che gli orsi, dopo il lungo letargo invernale, se ne cibano in grandi quantità per riprendere la carica di energia.
A questa portata viene diversamente abbinata la Falanghina Barrique di acacia Campania Igt 2013 Quartum interessante esperimento delle Cantine Di Criscio, che viene raccontato da Francesca Di Criscio giovane e in gamba, patronne della struttura.
Anche il dessert riporta la firma irpina, al tavolo arriva una cremosa Mousse di ricotta, nocciola, cioccolato e grano soffiato, a cui fa seguito il Rum Cayenne della Distilleria Amato di San Giuseppe Vesuviano, ulteriore segno distintivo dello spessore del territorio campano.
Non resta che aspettare con curiosità il successivo appuntamento.
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