1911150_802123153149747_531159790_oCambio al vertice del Consorzio di Tutela dei Vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri. E’ l’enologo Gerardo Vernazzaro il nuovo presidente che subentra ad Andrea D’Ambra che, per motivi personali, ha dovuto declinare l’incarico.

Progettazione, inclusione, collaborazione, promozione, ricerca e sperimentazione vitivinicola, saranno gli assets su cui si fonderà il lavoro del consorzio, da questo momento e per gli anni a venire. Questo è quanto ha affermato il neoeletto: “E’ mia intenzione mettere a disposizione dei territori rappresentati tutte le conoscenze e le competenze maturate in questi anni. E’ grande la responsabilità affidatami, ma sono fiducioso che con la piena collaborazione dei consiglieri e di tutti i consorziati, potremmo iniziare un vero e proprio percorso di crescita. Nostra volontà è insistere sulla ricerca scientifica volta alla piena comprensione delle caratteristiche dei suoli e al miglioramento del modello viticolo in un ottica di sostenibilità. A tal proposito riteniamo necessario instituire un comitato tecnico scientifico suddiviso, per aree, che in collaborazione con università, enti di studio e altre associazioni porti avanti progetti di ricerca, sviluppo e valorizzazione”.

Secondo Vernazzaro: “ci impegneremo a portare fuori dalle mura regionali i nostri territori, aumentando se possibile la produzione rivendicata a DOC attraverso il recupero del potenziale viticolo e aumentando al contempo la qualità percepita e quindi il valore dei nostri vini, che costano ancora troppo poco se consideriamo la difficile gestione agronomica e viticola, il forte valore culturale, antropologico, mitologico e sociale che portano in se. Non dimentichiamoci che la vite è approdata in Italia entrando dalla Campania, esattamente da Pithecusa e Cumae (Ischia e Campi Flegrei). Proveremo inoltre, a collaborare con i territori del Vesuvio e della Penisola Sorrentina, al fine di presentarci fuori dalla Campania con una forte identità, i vini vulcanici della provincia di Napoli”.
Foto di Karen Phillips