Dal cuore della Germania una birra dall’accento anglosassone.
Una Sweet Stout anomala, non solo per la provenienza ma anche, se non soprattutto, per la particolare caratterizzazione che tutte le birre stagionali assumono. Parliamo sempre di una winter edition.
La tradizione delle birre stagionali nasce, con ogni probabilità, in Belgio a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. A fine anno i produttori amavano regalare ai clienti più affezionati delle birre che venivano realizzate solo per quell’occasione: le famose birre di Natale. Ogni anno diverse e con caratteristiche differenti, erano proprie delle birre d’annata.
Procediamo con l’analisi tecnica Dark Season CraftWerk sulla base della scheda di degustazione per la birra sviluppata dall’Associazione Italiana Sommelier di Napoli.
La schiuma è limitata e fine -per essere una birra in bottiglia- pur evanescente nella persistenza nel bicchiere. Il colore è mogano con riflessi coca-cola. Continuando nell’esame visivo, si presenta abbastanza consistente e con buona limpidezza.
All’olfatto è abbastanza intensa e abbastanza complessa; con profumi che si lasciano scoprire un poco alla volta: subito una nuance tostata di caffè zuccherato); poi i toni maltati di caramella d’orzo e un finale lievemente speziato. Naso Sottile e con buona definizione aromatica.
Al palato le sensazioni dolci sono molto percettibili senza stancare troppo il sorso; l’amaro è lieve ma riesce a raddrizzare l’equilibrio gustativo, considerata anche la particolare tipologia della birra. Risulta poco calda e con lieve frizzantezza. Di corpo, intensa e abbastanza persistente con un finale lievemente amaro che ci conduce verso una birra matura, con una bevibilità alta e un flavour gradevole.
Suggeriamo un abbinamento audace ma, secondo noi, molto calzante: pizza margherita! Provare per credere ;-)
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