Da buona forchetta e da buona mangiatrice di pizza, giro spesso alla ricerca di nuove pizzerie in cui degustare quello che è il cibo tipico napoletano più mangiato in tutto il mondo. Ho le mie pizzerie del cuore, ma adoro il confronto e non mi piace fermarmi solo nelle pizzerie “scontate”. C’è anche da dire che da sommelier Ais sono molto esigente riguardo gli abbinamenti. Detesto quelli costretti e non pensati e detesto quando l’abbinamento per la pizza viene immediatamente associato a una birra commerciale imbottigliata. Credo che una buona pizza, specie se fatta con un buon impasto e con materie prime eccellenti,meriti di più e debba essere accompagnata da un vino all’altezza, in grado di reggere il confronto.
A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di domandarsi: “Ma qual è il vino perfetto per la pizza?”.
Bella domanda. Io sintetizzo la risposta in “tutti”. Si, perché l’abbinamento pizza-vino è strettamente connesso agli ingredienti che compongono il gustoso disco di pasta e alla loro territorialità. Bollicine, bianchi, rossi, rosati e persino liquorosi, tutti i vini possono trovare l’anima gemella in una pizza.
Ultimamente le pizzerie, specie quelle napoletane, si stanno evolvendo e, oltre a presentare svariate pizze gourmet con ingredienti locali, hanno una carta dei vini degna di un ristorante di alto livello. Mi è capitato proprio ieri di essere ospite a un evento di degustazione organizzato da Marina Alaimo e Laura Gambacorta al ristorante pizzeria Le Parùle di Ercolano, a pochi passi dal Vesuvio. Al timone del grazioso locale che gode di una vista mozzafiato del Golfo vi è Giuseppe Pignalosa, un ragazzone sorridente e determinato che ha deciso di portare avanti la tradizione di famiglia.
Le sue pizze, fatte con ingredienti genuini, semplici ma allo stesso tempo molto ricercati, sono state abbinate ai vini scelti magistralmente da Marina Alaimo, responsabile della comunicazione della struttura.
Ad aprire la degustazione ci ha pensato un Bruno Paillard Brut Première Cuvèe abbinato alla Pizza Patanegra a base del famoso jamon iberico.
A seguire un Greco di Tufo 2014 di Cantina Bambinuto, azienda di Santa Paolina (AV), inizialmente non molto intenso al naso ma di buona mineralità e acidità in bocca che ben si è sposato alla straordinaria freschezza della Pizza Katharina con salmone affumicato Lofoten, burrata di bufala, porri e granella di pistacchio.
Proseguiamo con un rosato del Garda, il Bardolino Chiaretto 2014 di Villabella, un rosa cerasuolo brillante con intense e precise note floreali e di frutti di bosco al naso, gusto pieno e fresco, perfetto in abbinamento alla persistenza gustativa del baccalà cotto al vapore della Pizza Agostino. Completano la pizza gourmet altri ingredienti eccellenti come fior di latte dei Monti Lattari, scarola napoletana, olive nere di Gaeta, capperi di Pantelleria, alici di Cetara e buccia di limoni di Sorrento.
Elegante e con note balsamiche, speziate e floreali (petali di rosa) al naso e con una raffinata morbidezza in bocca dovuta a un affinamento di 24 mesi in botti di rovere francesi e austriache, il Chianti Classico Riserva 2010 di Badia a Coltibuono, 90% sangiovese e 10% canaiolo, è stato abbinato alla Pizza d’inverno con verza piccante, pancetta croccante, fior di Latte dei Monti Lattari, castagne e noci.
Conclude la degustazione l’Aglianico del Taburno 2013 di Nifo Sarrapochiello, un aglianico in purezza di grande struttura e dal tannino ancora ben presente. Vino di grande carattere, si è difeso bene con la Pizza Fritta Ovo Conciato, un calzone fritto e ripieno di tuorlo d’uovo, tartufo e conciato romano, dalla grande persistenza gustativa.
Dulcis in fundo, i gelati di Vanilla Ice Lab, i panettoni di Mennella e i liquori dell’Antica Distilleria Petrone.
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