Di Roberta Porciello
“Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico”, parole sante di Molière. Ogni anno abbiamo la fortuna di poter condividere con amici, conoscenti e nuovi compagni d’avventura la suggestiva esperienza della vendemmia notturna di Casa Venditti, arrivata ormai al nono anno. Dalla cena di Donna Lorenza con abbinamenti innovativi, sperimentazioni e conferme, tutti studiati da Nicola Venditti; fino al dopo cena, ogni volta ricco di novità: si è passati dal gioco dell’uva alla “pesca” nel pagliaio. Questa la grande news di quest’anno. Il vigneto didattico sta crescendo e da oggi è possibile toccare con mano la civiltà contadina d’un tempo: è stato aggiunto a ridosso del pozzo, altro elemento caratterizzante, il pagliaio seguendo quelle che erano le caratteristiche idonee e reali per farlo diventare un vero e proprio rifugio per i lavoratori della campagna che anticamente usavano soggiornarvi durante le lunghe giornate di vendemmia. Anche quest’anno Nicola ci ha stupito con le sue innumerevoli idee! Entriamo e peschiamo il nostro numero e sarà proprio la bottiglia numerata dell’anno precedente…così quest’anno portiamo a casa la bottiglia n.5 e la n.12. Un numero pari e un numero dispari per una coppia di bianco e rossa, frutto della vendemmia precedente. Si dorme poco, mi mangia bene e molto, si beve ancora meglio per una notte davvero magica. Si comincia verso le cinque del mattino e vendemmiamo prima l’uva a bacca bianca e poi a bacca rossa, ma, in particolare, si scherza, si ride e si assaggia per scoprire ancora una volta la singolare “uva lunga”, il gusto della falanghina beneventana, l’olivella, così come il montepulciano, l’aglianico e la mia adorata barbetta. Poi in cantina ad assistere ai lenti processi di vinificazione. Tutto finito? Assolutamente no! Gli instancabili vendemmiatori notturni vengono abbondantemente rifocillati con una grande colazione del contadino in abbinamento a fiumi di Falanghina Vandarì.
Anche quest’anno abbiamo fatto il nostro…attendiamo le prossime bottiglie per un decennale, quello del 2016 ,che ci aspettiamo con il botto.
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