Di Valeria Vanacore
Non ero mai stata al Tempio di Nettuno. Io, figlia dei Campi Flegrei, non avevo mai varcato la soglia di quelle terme millenarie dell’antica Puteoli. Le sue mura, imponenti e inermi, hanno racchiuso martedì 8 settembre un evento molto atteso, dove cibo e territorialità si sono abbracciati alla perfezione. Laura Gambacorta, nell’ambito di Malazè, ha unito in una sola serata, denominata “Una Dea nel Tempio”, gli ingredienti perfetti alla sua riuscita: Ciro Coccia, il Tuna Restaurant, i gelati di Mennella e i formaggi e i salumi dell’Enoprosciutteria Scamardella.
Il percorso di degustazione è stato molto interessante, anche se eccessivamente affollato. Ciro Coccia non si è smentito, né con le fragranti montanare fritte con passatina di Pomodoro del Piennolo e basilico, né con la classica margherita, impastata e cotta alla velocità della luce. Per la prima volta ho assaggiato i fritti del Tuna Restaurant: alicelle, crocchette di gambero rosso e zucchine alla julienne, assaggio davvero piccolo ma intenso. Il buon profumo dei salumi e dei formaggi dell’Enoprosciutteria Scamardella hanno strappato un sorriso anche all’animo più mesto. Quartum Cantine Di Criscio ha innaffiato il tutto con Asprinio Brut e Falanghina dei Campi Flegrei. Dulcis in fundo, le creazioni di Vincenzo e Roberto Mennella di Torre del Greco, impreziositi da gocce dei liquori dell’Antica Distilleria Petrone.
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