Malazè compie 10 anni, per l’occasione ho intervistato Rosario Mattera, creatore e vera anima dell’iniziativa. Ecco il resoconto:
Sono passati 10 anni dal primo sospiro di Malazè, dove siamo arrivati?
Intanto vorrei sottolineare che abbiamo percorso molta strada. In questi 10 anni abbiamo incontrato tanta gente straordinaria, incuriosito migliaia di visitatori, appassionato il pubblico flegreo e non. Personalmente credo che Malazé oggi possa vantare un’esperienza e dei contenuti nettamente superiori. Ad ogni buon conto, come ogni cosa, anche Malazè aveva bisogno di una svolta, e noi abbiamo deciso di ampliare l’anima di Malazè, accompagnando alla connotazione di tipo culturale, una nuova dimensione economica. Da quest’anno i protagonisti di Malazè, la gente che la sostiene – ristoratori, esercenti di piccole attività, operatori di ogni settore – diventa parte sostanziale dell’evento, finanziandolo e condividendone gli obiettivi. In questo modo ritengo che si siano fondate le basi affinché l’iniziativa possa finalmente assumere la dimensione che merita.
Quanto, a distanza di 10 anni, l’idea Malazè è stata compresa?
Molto e poco. Mi spiego, in realtà Malazè, pur avendo delle basi solidissime e dei seguaci fedelissimi, ha cambiato pelle più volte, e lo ha fatto per meglio assecondare le esigenze dei fruitori. Diffondere la cultura, diffondere un’idea, non è semplice, ma prima o poi, se il messaggio che si porta è un messaggio valido, allora puoi stare sereno che sarà recepito.
Come festeggerà, Malazè, i suoi primi 10 anni?
Rinascendo, faticando. Malazè è un progetto umile che non conosce sosta. I nostri 10 anni, lo posso affermare senza il timore di essere smentito, ne valgono 100 in considerazione del contesto e delle difficoltà affrontate. Più volte ho avvertito il bisogno di fermarmi, di riposare, eppure alla fine sono sempre andato avanti, e lo farò fin quando ci sarà qualcuno a sostenere le idee ed i valori di questo progetto.
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