Intensissimi colori primari intervallati da pois ora minuscoli, ora marcati. Striature lucenti, che dal dorso si espandono verso i lati, assumendo tonalità sempre più fluorescenti. Piccole o grandi cuspidi a protezione della più pura bellezza che vive oltre il fragilissimo involucro esterno. E movimenti sinuosi, ora lenti ora lesti, in quel che v’è del tempo in cui l’evoluzione dona alla crisalide la sua brevissima parentesi. Poi, d’un tratto, l’universo assume una nuova dimensione, un punto di luce attraversa il filo di seta in cui la pupa sospesa attende da sempre il suo momento. La ninfa si fa farfalla, ed ora può volare…
Dieci giorni contro dieci settimane, tutta qui la differenza tra l’una e l’altra attesa. Questo il percorso che meglio rappresenta l’esperienza della giovanissima Amelia Falco, talentuosissima concorrente arrivata sul podio dell’ultima edizione di Masterchef Italia, che ha scelto ed è stata scelta dalla maison della Chef stellata Rosanna Marziale – vale a dire il Ristorante Le Colonne Marziale di Caserta – per liberare le proprie ali e dimostrare dal vivo tutto il suo valore.
L’evento apripista della giovane chef di Piana di Monte Verna, è stato però un vero capolavoro di eccellenze combinate, se è vero che oltre al talento della Chef, accompagnato dal bagliore della stella di madame Marziale, la serata ha avuto il pregio di materie prime di assoluto livello quali la pasta di Gragnano Igp del Pastificio Di Martino, delle acque casertane Ferrarelle e Natia (proposte nell’esclusiva bottiglia Platinum), nonché dei vini della collezione Tenuta di Pomino dell’azienda toscana Marchesi de’ Frescobaldi. Onore degli onori, la firma giornalistica all’evento di Laura Gambacorta, infallibile collezionista di serate da tutto esaurito.
A naso in su i presenti hanno assistito al primo volo di Amelia. Tutt’altro che metaforica o traslata in sole creazioni al piatto, la presenza della Chef è stata una realtà tangibile da ogni fortunato presente, poiché Amelia ha dato sfoggio delle sue idee e delle sue ambizioni dal vivo, abbattendo ogni distanza tra sala e cucina.
Passando alle sembianze e alla sostanza dei piatti realizzati, il percorso ha avuto inizio con la versione finger food della Lasagna di pane e cipolla, un capolavoro di equilibrio, seguita da una Cialda di spaghetti alle ortiche, con burrata pugliese e spinacino fresco, purissima espressione di eleganza tra le dita. E’ giunto dunque il turno del piatto della discordia, vero capolavoro di casa Marziale, nonché vera croce della giovane chef di Masterchef, vale a dire la famigerata “Palla di Mozzarella”, realizzata con mozzarella appena sciolta e farcita con spaghetti Di Martino alla crema di basilico impanata e fritta su una salsa di pomodorini del piennolo grigliati. Un piatto perfetto, con cui ad oggi Amelia vincerebbe a mani basse la sua sfida. Un grande primo piatto è stato quello intitolato “Sapori del Sud”, lo Spaghettone al profumo di limone, risottato con aglio olio e acciughe, su fondutina di stracciatella, con bottarga di tonno rosso e pesto di prezzemolo, che ha saputo raccogliere i consensi finanche dei più ostili palati. E’ stata poi la volta de “Il Paradiso in Terra”, Crema di fagioli cannellini e aglio sbianchito, bocconcini di pesce al lemongrass e cipolla caramellata, vera esplosione di sapori, impreziosita dal dono dell’originalità. Il grande finale è stato lasciato a “La colazione di Amelia”, vale a dire pancakes al profumo di agrumi e limoncello con crema pate à bomb al mascarpone e nocciole caramellate, vero tripudio di sapori, e degno interprete degli ultimi volteggi di Amelia. Ad accompagnare il notevole menu, si sono susseguiti nell’ordine: Pomino Leonia Brut 2011, Pomino Benefizio Riserva 2012, Pomino Pinot Nero Doc 2012 e Pomino Vinsanto Doc 2007.
…Esiste un cielo, appena sotto il cielo delle stelle, fatto di colori vivaci, sfumature calde ed orizzonti da ricordare, fatto di grandi spazi da esplorare ed ostacoli da evitare, vette da scalare e nuvole per riposare. Esiste un cielo, prima di un altro cielo, in cui poter volare per imparare, in cui aspettare prima di osare, dove le ali crescono, e con esse la voglia e la forza di andare su. Esiste un cielo che conduce ad un altro cielo. Ed esiste poi il cielo al di sopra del cielo, fatto di grandi silenzi figli di voli immensi, fatto di astri e di galassie, ma di meteore, pure, ed infinite dimensioni.
Oggi uno di quei cieli ha conosciuto una nuova coppia di ali, quelle di Amelia. Che il buon vento e la migliore sorte accompagni la sua grazia verso i più alti piani della volta celeste.
Ad maiora Amelia
Durante l’entusiasmante serata ho avuto modo di porre alcune domande alla Chef Amelia Falco. Ecco il resoconto:
Spesso, parlando di cucina, si è talmente attratti da ciò che scende in gola, da dimenticare chi vive dietro ogni piatto; che persona, quale donna o quale uomo vive prima di quelle creazioni. Secondo lei, qual è la dote umana che non deve mancare ad una Chef?
Credo che una delle doti più importanti di uno Chef sia la capacità di gestire la sua cucina. Mantenere la calma, specie nelle situazioni difficili è veramente arduo, tuttavia solo se si è in grado di rimenare concentrati su ciò che si sta facendo allora il risultato finale può essere buono. Altro elemento immancabile è la sensibilità verso gli ingredienti. La passione, l’attrazione, l’immaginazione che si prova dinanzi ad un ingrediente, ti donano l’idea e la percezione del piatto che poi realizzerai…
Si chiude un percorso, si aprono tutte le strade del mondo per lei. Da dove intende partire per realizzare il suo sogno?
Intanto credo che posso partire da una certezza: ho capito che questa è la strada da seguire. Detto ciò, ritengo che la strada sia ancora tutta da percorrere. Devo coltivare questa mia passione, studiare, sperimentare. Solo alla fine di questo percorso andrò a mettere la ciliegina sulla torta, che per me è rappresentata dall’apertura di un ristorante insieme alla mia guida di sempre, mio padre. Ci tengo a sottolineare l’importanza di questo legame, poiché va oltre l’aspetto sentimentale, lui è per me una vera guida, un vero appiglio, è un maestro di vita. Quanto al tempo di realizzazione, non ne ho idea. Quando sarò pronta lo sentirò, ne sono certa.
Ora, ci svela il suo ingrediente del cuore? A cosa pensa immediatamente quando pensa alla cucina, e da cosa nasce questo suo pensiero?
Non risponderò con un ingrediente a questa domanda, perché quando io penso alla cucina penso a dei colori. Il mio approccio mentale è più simile a quello di un pittore. Dunque, quando penso alla cucina, d’istinto, penso a delle tinte, dei colori che amo particolarmente, come ad esempio il verde acqua, o il bianco. E’ come se avessi una guida cromatica.
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