Siamo stati a pranzo da Salvatore Cautero una piccola, ma celebre bottega napoletana che sopravvive ai grandi supermercati e centri commerciali, portando avanti il valore del buono e genuino solo grazie alla dedizione nel lavoro e l’amore per la propria città di un napoletano DOC.
Nascosta, ma come “l’isola che non c’è” solo agli occhi di chi non la conosce, ai lati di via Salvator Rosa nel cuore di Napoli, si trova la casa del buono, una piccola bottega gestita da quattro generazioni dalla famiglia Cautero. Pronto ad accogliervi col suo sorriso e la sua inconfondibile risata, troverete Salvatore il vulcanico proprietario, meglio conosciuto anche come le charcutier (tradotto ‘il salumiere’). Sempre più incontenibile, ormai ce lo invidiano già i cugini francesi, che lo hanno invitato recentemente al Salon Vinitech di Bordeaux, dove ha stupito tutti facendogli assaporare alcune delle sue selezionatissime bontà. Prima che ce lo rubino definitivamente, siete ancora in tempo per fare una visitina a questa piccola realtà, che dal grigiore metropolitano vi catapulterà in un’oasi fatta di intensi colori e odori, che fanno da preludio agli altrettanto intensi sapori che vi aspettano, dove potrete prendervi una pausa gustosa da una giornata di lavoro, per ricaricarvi e rifocillarvi dando, come si suol dire, una botta di vita al proprio palato. Tra le tante meraviglie che si trovano nella casa del buono, la più eccezionale e preziosa è sicuramente il mangalica, amichevolmente chiamato ‘M’ da Salvatore, prosciutto di un particolare maiale ungherese davvero irresistibile. M non è certamente solo, anzi è in ottima compagnia, tra salame e prosciutto d’oca, culatello, formaggi di ogni tipo, candide uova bianche e un centinaio di etichette di vino, avrete solo l’imbarazzo della scelta. Salvatore si metterà subito all’opera, tagliando rigorosamente a mano il mangalica [ qui il video], allestendo un piatto di formaggi, a cui magari accompagnare una bottiglia di bollicine, nostrane come un DUBL o d’Oltralpe, che lui tiene sempre in fresco per improvvisare un aperitivo. Del resto ormai è un veterano in questo campo, i suoi famosi aperitivi gourmet, organizzati in collaborazione con lo chef Carlo Olivari, sono stati citati anche dalla rivista Marcopolo. Sono eventi che si tengono periodicamente, in cui alcune prelibatezze della bottega vengono scelte e trasformate, grazie ad un fornellino da campeggio posizionato in strada su una botte e la creatività dello chef, in piatti semplici e gustosi, da mangiare ancora caldi di pentola per assaporarne tutta la potenza data da ingredienti di altissima qualità. Prima di andare via è tradizione scattare un selfie, di cui lo charcutier è ormai un abile maestro, ma anche portarsi via un cimelio del tempio del buono, magari un bel regalo con cui stupire parenti e amici, ma anche semplicemente qualcosa per viziarsi un po’.
Non si può fare a meno di essere attratti da questo luogo, perché come dice saggiamente Salvatore “il Buono…attrae!”
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