Melizzano è una piccola oasi nascosta nel parco nazionale del Taburno. Immersa nel verde e nel silenzio di questo luogo incantato, si trova “Casa Lerario” una piccola farm house a gestione familiare, che cerca di valorizzare il territorio in cui è inserita grazie ad un’idea semplice: produrre in proprio tutto quello che sarà poi utilizzato in cucina. “Cerco di portare in tavola prodotti che siano veramente nostri e a km zero” spiega Pietro Lerario, proprietario della struttura, prima di elencare la sua vasta gamma di prodotti, che vanno dall’olio (1500 ulivi di diversi tipi) al vino (prodotto da uve aglianico con una percentuale di piedirosso e lambrusco), passando per i pomodori corbarini, patate, carne di allevamenti di maialino nero casertano e di marchigiana, per finire con l’acqua di sorgente del Taburno.
“Produciamo tutto in piccole quantità, per mantenere alto il livello qualitativo di tutti i prodotti” conclude il padrone di casa.
All’interno di questa splendida cornice, sabato 6 dicembre è stato presentato un nuovo ciclo di eventi enogastronomici chiamato “8rto x 4uattro”, che si terrà proprio nell’agriturismo e avrà come oggetto principale la loro speciale produzione.
Gli incontri, ideati in collaborazione con i giornalisti Laura Gambacorta e Giampiero Prozzo ( de Il Cucchiaio d’argento ), vedranno protagonisti quattro chef campani, che si cimenteranno in diverse interpretazioni dei prodotti di Casa Lerario, dando vita ad esperimenti gastronomici assolutamente da non perdere.
Si comincerà il 31 gennaio 2015 con la cucina dello chef Peppe Guida ( Nonna Rosa – Vico Equense ), seguito dai colleghi Eduardo Estatico ( JK Place – Capri ) e Mirko Balzano ( Pietramare – Isola di Caporizzuto ) a marzo e si concluderà con Cristian Torsiello ( Osteria Arbustico – Valva ) ad aprile.
Partner degli eventi sarà “Fattoria La Rivolta” che fornirà i vini in abbinamento ai piatti.
Per l’occasione la famiglia Lerario ha offerto un pranzo con suoi prodotti di stagione, come zucca e castagne, agli chef coinvolti e alla stampa, dando così anche prova di una delle loro caratteristiche migliori: l’ospitalità. “Abbiamo voluto inserire nel nome la parola casa perché vogliamo trattare i nostri clienti come se fossero dei nostri parenti e metterli a proprio agio” afferma la moglie di Pietro ed è davvero evidente che tutta la struttura sia improntata sul concetto di accoglienza e calore.
L’agriturismo è inoltre dotato di alcuni mini appartamenti in cui è possibile soggiornare, magari per godersi un po’ la natura o visitare il Castello Caracciolo che si trova nei pressi della struttura, un edificio del XVI secolo ancora completamente arredato e che conserva al suo interno arazzi e tele del ‘600, ceramiche di S. Lorenzello e Cerreto Sannita, collezioni di armi e tanto altro ancora.
Insomma quattro cene da non perdere anche per cogliere l’occasione di scoprire nuovi posti della nostra meravigliosa regione e tutto ciò che ha da offrire. Ne vedremo delle belle. Save the date!
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