Di Gennaro Miele
ARCHEOENOGASTRONOMICO…la parola scelta per descrivere l’evento Malazè 2014 non potrebbe essere più complessa ed evocativa di immagini e significati, il senso del gusto che attraversa il tempo e si prefigge d’essere il filo conduttore di un insieme di manifestazioni che si terranno in settembre.

L’incantevole location del Cala Moresca è stata la cornice dove Rosario Mattera ha illustrato con passione il programma di quest’
anno che avvicinerà, in oltre 100 occasioni, i sapori e i profumi della terra ‘’campi flegrei’’ ad un vasto pubblico di appassionati gastronomi che affezionati accorreranno.

L’enogastronomia, come espressione della cultura di questa terra magica, abbraccerà altre forme d’arte come la cinematografia e la musica, e già mi sento immerso nella prossima rassegna jazz in Pozzuoli dove le bollicine risaliranno nei calici senza traiettorie preordinate come l’emotività che questa musica può trasmettere.

Tra le altre iniziative ci saranno gite che solcheranno questo mare per tour su di un imbarcazione sottratta ad un uso criminoso e strumento ora per la scoperta di angoli paradisiaci della costa, sottratti agli occhi dell’automobilista.

Ad accompagnare il racconto del nuovo Malazè c’è stata la testimonianza di quattro giovani e tenaci professionisti campani, Gino Sorbillo (della omonima storica pizzeria ), Rosanna Marziale (ristorante Le Colonne), Marianna Vitale (ristorante Sud) e Manuel Lombardi (Le Campestre), che hanno condiviso la loro esperienza di vita e lavoro, aspetti inscindibili nel loro esistere, come gli elementi di sale ed acqua nel mare: ci hanno parlato di una passione divenuta respiro, vita stessa e non parte di essa.

Esempi di come la forza dei propri sogni possa concretizzarsi, in una terra come la nostra pari alla bellezza di una rosa cui non manchino tante spine, quattro storie come quattro colonne a sostegno di un tempio, quello del buon gusto, al quale la loro arte è legata.

La terrazza dell’hotel ha ospitato sullo spettacolo naturale del mare e dei promontori, l’ ideale trasformazione di un discorso passato dal suono delle parole al sapore della tradizione, sapori come quello di pane e alici, di paste e sughi, di acidità di falanghina ed educato tannino del piedirosso, pagine intangibili di un racconto che si trasferisce nella memoria allungandosi come le ombre degli alberi in un tramonto tranquillo.

Accanto a me in questa serata una nota in più in nella sinfonia del buono è stata la partecipazione de ”la bottega dei semplici pensieri’ , che mi ha permesso di affiancare Mario e tutti i suoi compagni di viaggio, piccoli guerrieri capaci di donarti un sorriso dolce ed un esempio di forza ed impegno non sempre visibili a tutti, come non potrebbe esserlo un tesoro custodito dal mare che si apriva di fronte a noi.

Alla fine della serata, sulle note fresche di uno spumante mi concedo un ultimo sguardo al mare adesso profondo di mistero, penso alle stelle michelin che l’ uomo può dare e le confronto con le stelle che Dio ha lanciato in cielo, come risposta mi do solo un sorriso.
Questa terra fertile di vita da difendere con orgoglio è il progetto di Malazè, fatto di pendii silenziosi e profumi di terra, di attesa e di sguardi arsi di pescatori che guardano lontano.


Foto di Anna Ciotola