“I FuoriCORSO”
Cena di Fine Corso Primo Livello N.48 alla Trattoria dell’oca
“Quando il vino entra, strane cose escono”
J. C. F. von Schiller
Metti insieme in un’unica stanza trenta alcolisti professionisti, un jerobam di champagne e un menù di trattoria napoletana, il tutto annaffiato da diversi e variopinti litri di vino portati dagli stessi partecipanti nel rispetto della formula byob (bring your own bottles) e otterrai la formula per una serata singolare. Degna conclusione di un corso fatto di eclettici personaggi che usano tokaj come condimento, persone che nei monti del trentino vedono il Cile, vini al peperone verde grigliato, vini bombastick, roteatori convinti e chi più ne ha più ne metta. Il corso num 48 cala temporaneamente il sipario per ricaricasi e tornare a ottobre ancora più in forma di prima .
I vini degustati durante le serata rispecchiano perfettamente ognuno degli aspiranti sommelier, a cominciare dalle bollicine spumeggianti dello champagne, passando per i profumati e complessi bouquet dei gewurztraminer, i delicati e raffinati chardonnay, gli impetuosi sauvignon, le timide falanghine e finendo con la pacatezza del primitivo, la classe del barolo, l’egocentrismo capriccioso del barbaresco (eh che barbaresco un ”Gaja 1997”), la dolcezza di un muffato, senza dimenticare prepotenti e imprevisti odori di tappo.
Per ogni goccia di vino versato i bicchieri e le bottiglie si svuotano mentre la stanza si riempie di discorsi e risate. Il brulicante ribollire degli animi avvinazzati, viene intervallato da gustosi piatti che esprimono nella loro semplicità la cura della materia prima e il rispetto della tradizione,ma con l’aggiunta di un dettaglio per innovarli, come il delicato risotto zucchine e taratufi, particolarmente gradito, o l’arista agrodolce con prugne.
A bottiglie ormai vuote ci si avvia verso la fine, per consolarci e non piangere sul vino versato ci addolcisce la tipica pastiera napoletana che mette tutti d’accordo. Ognuno si avvia sulla strada del ritorno disperdendosi e sciogliendo l’incantesimo di convivialità e complicità creato dal nettare di bacco, ma restando comunque uniti da un fil rouge inscindibile: la passione per il nostro amato vino.
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