Splendida esperienza la visita alle Manifatture del Sigaro Toscano.
Un accogliente meeting di benvenuto, nella “reggia” lucchese del Sigaro Italiano, figlia della manifattura fiorentina voluta da Ferdinando III nel lontano 1818. Partiamo subito con la degustazione di una bionda e di una bruna: Isotta e Gigliola. Due ottime birre di Birroir, birrificio artigianale tutto al femminile, nato dalla passione di tre “colleghe di lavoro” che hanno voluto dare vita in quel di Capannori (Lu) ad un’ interessante attività di produzione di birra artigianale di qualità e dal sapore intenso e naturale. Il tutto accompagnato dagli intensi aromi di caffè e cioccolato dei Toscanelli messi a nostra disposizione per l’occasione, per non parlare poi dell’immancabile profumo di cuoio tipico del Toscano.
E fra una chiacchiera e un’altra cominciamo il tour: antichi macchinari, vecchi libri di piante di tabacco, qualche scrivania dal gusto vintage e poi tutti fuori verso il cuore pulsante della manifattura.
Strano l’impatto con i “capannoni” troppo moderni…mi aspettavo qualcosa di più “centenario”, ma la magia dell’antico la si ritrovava al loro interno! Entrati, ci si immerge subito nell’odore e nel sapore di quelli che per me riportano tradizionalmente al Sigaro Toscano: intensi aromi che vanno dal cuoio ai legni dell’affumicatura. Lunga e particolare la lavorazione delle foglie di tabacco che da grandi scatoloni passano subito al “bagno”, sciagura del passato che poi invece fece la fortuna del Toscano conferendo. Tanti i passaggi obbligati attraverso i vari macchinari per permettere che dalle foglie si arrivi al nostro amato Toscano.
Gli scarti di lavorazione!? Non si butta via niente! Tutto ciò che non si può riutilizzare, lo si manda a chi con pazienza lo lavora per preparalo ad altro uso (come ad esempio il concime).
Ipnotiche sono le macchine per il rollamento automatico del sigaro che simulando il movimento della mano di una sigaraia, quasi per magia compongono quelli che saranno i Garibaldi, i Soldati e gli altri lavorati a macchina.
Si passa poi finalmente alle signore sigaraie in carne ed ossa, dalla sapiente mano che con grande maestria in un batter d’occhio creano i pregiati del Toscano (tra cui il Moro). I gesti sicuri e cadenzati di chi sa fare bene il suo lavoro…quante emozioni…
Stanza dell’asciugatura: un fortissimo odore di ammoniaca a cui pochi hanno resistito! Si entra in maschera!
Si finisce poi al confezionamento, stanza da cui poi la magia dell’arte del Toscano arriverà ai nostri palati.
Ci salutano con un ottimo Toscano Originale perfettamente umidificato e con la consegna ufficiale dei diplomi di chi ha sostenuto il corso di Sommelier del Sigaro. E prima di andare via un ultimo cadeaux realizzato appositamente per la nostra visita: il “cavasigari”!
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