Di Fosca Tortorelli
Il 47° Congresso Nazionale dell’AIS è tornato in Toscana dopo 14 anni, e si è svolto il 16-17 novembre 2013, ospitato nella suggestiva struttura ottocentesca della ex Stazione Leopolda di Firenze. Durante le due giornate, si sono riunite quasi duecentocinquanta aziende tra produttori di vino e olio.
L’intenso programma, ha visto il susseguirsi di diverse degustazioni guidate, di grandi annate e di grandi vini, quattro momenti di Show Cooking, dedicati all’olio extravergine di oliva coprotagonista con il formaggio,
ampio spazio riservato ai sigari (nello ‘Spazio Fumoir’, sul Porticato della Stazione Leopolda), ai distillati e al cioccolato in ottimo abbinamento.
Inoltre, va sottolineato il momento dedicato alla rilevante e molto attuale Tavola Rotonda su “Vino e clima”. Il clima globale stia cambiando e di conseguenza con il suo mutare, la viticoltura sta vivendo una fase di cambiamento profondo, non solo nella qualità dei vini, ma anche nella geografia delle coltivazioni e nella composizione dei vigneti. Diversi esperti si sono confrontati su questa attuale e importante tematica, tra cui il Prof. Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura e Direttore del Master in Gestione del Sistema Vitivinicolo all’Università di Milano. Dibattendo anche sul ruolo che ha l’uomo e di come possa intervenire per salvaguardare sia l’aspetto produttivo, sia l’ecosistema.
Insieme al Prof. Scienza, tra i protagonisti della tavola rotonda “Clima e Vino”, moderata dal consigliere nazionale e delegato AIS di Lucca Leonardo Taddei, anche l’imprenditore vitivinicolo e scrittore Giovanni Negri, il Prof. Stefano Orlandini del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente dell’Università di Firenze, Marco Moriundo ricercatore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR e il Prof. Bernardo Gozzini del Consorzio Lamma.
Ciascuno ha espresso il proprio punto di vista, ritrovando come denominatore comune il fatto stesso di dover monitorare il cambiamento in atto, per comprenderne le variabili e le conseguenti scelte da attuare. Infatti come ha illustrato il Prof. Attilio Scienza, il riscontro pratico di tutto si evidenzia nella variazione degli aspetti sensorialmente rilevanti nel vino, in quanto a una diversa composizione chimica dell’acino corrisponde anche una diversa attività di lieviti. Per cui non ci si dovrà meravigliare se nei prossimi anni, nelle aree più calde del nostro paese diventerà più difficile ritrovarsi nel bicchiere vini freschi, morbidi, poco alcolici, e con aromi fruttati.
Tra l’altro – come spiega il Presidente Nazionale dell’AIS Antonello Maietta – è sempre l’uomo, rappresentato in questo caso dalla figura del sommelier, che per primo viene chiamato a valutare le note sensoriali influenzate dall’andamento del clima. Oggi il sommelier deve riuscire a raccontare al consumatore la vita di un vino, dalla sua nascita in pianta a come arriva nel bicchiere, ecco perché diventa importante considerare e conoscere i mutamenti climatici e l’influenza che questi riflettono sul territorio e sulla viticoltura. Hanno inoltre movimentato le giornate il Wine Contest, concorso a premi per le categorie “sommelier” ed “appassionati” e come gran finale si è svolto lo spettacolo teatrale “In Vino Varietas”.
In conclusione un bilancio più che positivo per il successo di questo evento che indica che la strada che si sta percorrendo è quella giusta.
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