vignetoDi Roberta Porciello
Il tramonto che bacia il pendio della collina di Baia a picco sul lago Fusaro, nel cuore dei campi flegrei una azienda vinicola a conduzione familiare; Cantina La Sibilla ha aperto le sue porte, ospitando appassionati, aspiranti e sommelier per esaltare il territorio in una tavola rotonda con quattro cavalieri e i loro “bicchieri”. Accolti in modo informale da Vincenzo di Meo, enologo dell’azienda di famiglia, dal sorriso emozionato di Karen siamo pronti per un viaggio nel cuore della zona flegrea …il suo territorio, la sua terra, la sua espressione più caratterizzante: la Falanghina; passando dal vino, ai prodotti della terra, alla mostra fotografica a cura di Karen Phillips. Una passeggiata in vigna, salendo la 13 - 5collina sotto un pergolato traboccante di frutti, ascoltiamo con attenzione e interesse Vincenzo, dalle sue parole traspare voglia di raccontare il suo vigneto, entusiasmo ed energia. Arriviamo fino alla cantina storica, piccola chicca tra le case e resti romani abbracciati da coloratissime bougainville, una grotta romana con barrique e bottiglie che rappresentano la memoria storica dell’azienda. Si ritorna a tavola, nella nuovissima sala degustazione con davanti a noi il colpo d’occhio del lago Fusaro ed il sole che si adagia sulle sue coste. Iniziamo subito, con le papille gustative in attesa di scrutare differenze, assaporare e deliziarsi. I nostri protagonisti sono Cantine Astroni, Agnanum, Grotta del Sole e La Sibilla, o meglio Colle Imperatrice 2012 : “tradizionale” una certezza, un vino che centra perfettamente la sua dimensione territoriale; Agnanum 2011 “ammaliante”, un sorso tira l’altro, per un vino fresco, giovane e perfettamente armonico; Coste di Cuma 2011 “alternativa”, intensa e complessa per il suo passaggio in legno con una bella struttura e giusta acidità; per finire questi primo giro Cruna Delago 2011 “decisa” piena di 13 q- 1carattere e personalità ,potenzialità di un terroir straordinario. Finito il primo giro…ed ora…le chicche dei produttori dall’interessantissimo Strione 2009, la maturità di Coste di Cuma 2007 donata da un uso leggero ma sapiente del legno, intrigante al palato è Domus Giulii 2009 “l’esperimento” di Vincenzo di Meo, un bianco lungamente macerato ed affinato sulle fecce e per finire eleganza e finezza Agnanum 2003…non si può lasciare neanche una goccia nel bicchiere…sarebbe una eresia!. E dopo le fatiche della degustazione, sotto un pergolato, con luce diffusa avvolti delle immagini affascinati in bianco e nero delle quattro cantine protagoniste della serate, realizzare da Karen; la famiglia Di Meo ci delizia con un parmigiana di melanzane, peperoncini verdi ma specialmente un ottima pizza di cipolle…altro che bis. La serata termina tra bollicine e torta di grano integrale, nocciole e marmellate di fichi….Grazie a Cantina La Sibilla per ospitalità, a Karen per aver organizzato la bellissima serata ed ai 4 moschettieri!