Il Mare e il Vino sul CastelloDi Mauro Illiano

Gabbiani inebriati dal profumo di fondi di bicchieri ebbri di promiscue gocce d’uva, il sibilo prodotto dal lamento del vento che nel fendere le solcate vie di un castello porta, di soglia in soglia, il profumo del sale. La metà di un arco disegnata da un sole docile di inizio Giugno, e scintillanti calici puntellanti ora di paglierino, ora di rosa, poi di porpora, impalmati come candele ad illuminare un percorso di qualche migliaio di passi. Gioco e lavoro, diletto e professione, questo è il Vitigno Italia, alla sua IX edizione.

Ancora Napoli, ancora le enormi stanze del Castel dell’Ovo, ricche di evocazione e di storia, a fare da palcoscenico al più importante evento vinicolo del Sud Italia. Tante, tantissime le aziende presenti in fiera, a rappresentare tutto il Paese, ma non solo. Quest’anno, oltre al consueto spazio destinato al Sigaro Toscano, hanno fatto capolino gli stands dedicati alla Pasta, rappresentata dal Pastificio Di Martino, al Formaggio, rappresentato dai consorzi Mozzarella di Bufala Campana dop, Gorgonzola, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, ed ai salumi, egregiamente rappresentati dall’azienda Levoni. Interessanti anche i corners dedicati alle acque, ai distillati, ai calici, al caffè, e ad una serie di altre aziende in diverso modo collegate al mondo del vino.

Enoteca regionale con Ais CampaniaIl tutto concentrato in una tre giorni da brivido. Immensa la scelta per i visitatori che, come accennato, hanno avuto l’opportunità di visitare ed assaggiare quanto di più interessante prodotto da circa cento aziende vinicole, intervallando tali assaggi del bere con altrettanto interessanti saggi di prodotti gastronomici. Ed oltre al libero assaggio, un fittissimo programma di conferenze e degustazioni guidate ha impreziosito la tre giorni partenopea. Focus su vini campani, toscani o piemontesi, parentesi dedicate ai formaggi, storia ed arte ad incrociare il vino, tutto sublimemente condotto dalle più abili figure delle tre associazioni di sommelier più radicate in Italia, accompagnati da altrettanto valide figure dei più svariati settori, dal giornalismo all’arte contemporanea.

L’evento, patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e da Unioncamere Campania, è stata l’occasione, ancora una volta, per mostrare al pubblico il più bel volto di Napoli.

La sigaraia nello stand del Club del ToscanoVenendo ad una sintesi di quanto percepito, aggirandomi nelle affollate vie del Castello, tendo ad evidenziare il fatto che la manifestazione è stata, senza alcun dubbio, portatrice di gioia. Tanti i volti, italiani e non, visibilmente appagati colti in giro, e positiva anche l’opinione degli espositori, sempre più soddisfatti dell’enorme affluenza all’evento e, a dir loro, sempre più stimolati dalla presenza di un pubblico qualificato.

Positivo, a mio avviso, il segnale lanciato dalla presenza di diverse new entry alla manifestazione, soprattutto in considerazione della eterogeneità delle zone di provenienza degli stessi produttori, a testimoniare la crescita complessiva del Salone, anche in termini di sdoganamento da una dimensione sud italiana per l’approdo ad una nuova portata decisamente nazionale.

Che sia occasione per promuovere i propri vini, che valga da spunto a nuove forme di turismo, sia esso il vanto di una città in costante metamorfosi, o financhePaolo Cotroneo illustra i vini di Fattoria La Rivolta il crocevia in cui gli amanti del vino si ritrovano, anno dopo anno, per incrociare destini e calici, non importa, poiché il Vitigno Italia è un bene da custodire, un momento da conservare, l’eterna opportunità di esporre l’abilità e la cordialità di un popolo.

La calma regna sul cielo di Napoli, ed uno sciame di gabbiani è ora riunito in volo a simulare un sacro cerchio. Nell’aria non v’è che il ricordo di una tre giorni entusiasmante, figlia di una creatura mentale di soli nove anni d’età. Volge, così, al termine un momento di festa e cultura cittadina, ed io meglio non saprei congedarmi da questo vivere, che con un piccolo passo del più noto dei canti carnascialeschi del Magnifico Lorenzo:

“Quant’è bella giovinezza,

Che si fugge tuttavia!

Chi vuol essere lieto, sia:

Di doman non c’è certezza”

Canzona di Bacco – Lorenzo de’ Medici

 

Al prossimo Vitigno Italia…