invito_800I misteri del ventre di Napoli, che si sposano con gli arcani della potenza generatrice femminile, intrigano i visitatori del Museo del Sottosuolo di Napoli che, scendendo a 25 metri sottoterra, intraprendono un viaggio attraverso i millenni, e parallelamente nel proprio “io più profondo”, come ha sottolineato l’archeologo Carlo Leggieri nel suo intervento “Suggestioni del Sottosuolo, tra Storia e Mito” . Ad essere protagonista, attraverso le immagini e la parola scritta è lei: il Femminino, la Madre ancestrale, il cui culto è antichissimo, successivo solo a quello del serpente che si morde la coda, simbolo della circolarità dell’esistenza. Una mostra che non vuole essere “di genere”, solo al femminile, ed introdurre una cesura forzata, ma che anzi rinvia al concetto della mela di Platone, dove uomo e donna sono uniti in un unico essere. La grande Madre, infatti, racchiude in sé il principio maschile e femminile. Nel suo seno che nutre c’è la possibilità di allattare, nel suo ventre l’accoglienza e la protezione, nei suoi glutei il sostentamento, nella sua vulva paradossalmente non ci sono i misteri della vita, bensì della morte. Infatti la donna, attraverso il sangue del ciclo mestruale, viene avviata alla conoscenza iniziatica e riesce a ricondurre l’essere umano alle origini, come sottolinea Francesca Cozzolino, organizzatrice dell’evento. L’evento è realizzato da FurorArt, a cura di Francesca Cozzolino ( furorart@libero.it ). Ad essere protagonista delle opere in mostra, frutto del talento di Gina Affinito, Ludovica Aria e Manuela Vaccaro, una donna dalla duplice natura che sa essere sia esploratrice, avida di conoscere le cose del mondo e di ubriacarsi di passioni, che schiava del bisogno di sicurezza e di certezze. Insieme prostituta e casalinga, secondo un’immagine mutuata dagli scritti di Paulo Coelho. Le opere delle tre artiste ritraggono volti diversi per questa donna. Infatti la donna di Gina Affinito è istintiva e naturale, come sono naturali i materiali che lei usa per dipingere, all’insegna della commistione (sale e pietre dure). Da lei arriva anche una forte denuncia sociale contro la violenza contro le donne, in primis le mutilazioni genitali con l’infibulazione. Manuela Vaccaro segue l’evoluzione dello spirito femminile attraverso il mito. Una donna forte e potente, la cui grandezza viene poi oscurata e ‘piegata’ da un processo di “maschilizzazione” dei miti. Dalla signora della notte, Ecate, simbolo di sapienza e libertà, ad Ishtar, dea babilonese, rappresentante sia dell’amore e della vita che della guerra e quindi della morte, passando per l’incarnazione della razionalità, con lo spirito dionisiaco, e della visceralità sensuale con quello dionisiaco. Per arrivare alla donna-albero, sofisticata ed eterea, di Ludovica Aria, che grazie alla sua intelligenza riesce a proiettarsi verso l’alto, raggiungendo sfere elevate di conoscenza, ma può farlo solo grazie alla solidità delle sue radici, che affondano nella tradizione e nel sottosuolo. Un sottosuolo millenario, di cui si hanno testimonianze sin dal quarto secolo a.C. Il prossimo appuntamento con l’arte ed un viaggio attraverso i millenni è per sabato prossimo 13 aprile. IL PROGRAMMA: SABATO 13 APRILE, ORE 20.00 – Intervento dell’Associazione culturale “Quercia Bianca” dal titolo “Il risveglio della Grande Dea”, che ruota attorno ai culti neopagani presenti nell’attualità. ” Nettare di Madre Terra: “Vino&Arte”, un percorso affascinante con degustazione dei vini di Quartum, cantine di Criscio. In contemporanea è previsto un reading dal romanzo “Niente finisce mai” (Guida Editore), con la partecipazione dell’autore Franco De Luca, intervistato dalla giornalista Maria Magistro . – Immersione in profondità attraverso l’opera de Il Demiurgo SRL, Associazione Teatrale, PULVIS ET UMBRA, viaggio nel ventre di Madre Terra, tra effluvi di creazione e impulsi apocalittici. Domenica 14 aprile le visite si svolgono dalle 10.00 alle 18.00. La quota di partecipazione è di 7 € ed include la visita al Museo del Sottosuolo. Per tutti coloro che stamperanno l’invito pubblicato in questo post l’ingresso è libero senza nessun ticket di partecipazione