Di Fosca Tortorelli

Il nuovo ristorante Pallino situato in Via del Via del Parco Margherita 45, aperto da poco più di due mesi, si distingue positivamente anche per un’importante novità, il riconoscimento della certificazione “Conosci il tuo Pasto”.

Si tratta di un progetto realizzato dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione di Senigallia (AN) e la Confederazione Italiana Agricoltori, dove l’obiettivo è quello di garantire il consumatore circa la rintracciabilità e la stagionalità, dei prodotti agricoli e alimentari, utilizzati nella ristorazione. Tramite questo sistema di certificazione si ottiene un duplice obiettivo, quello di premiare l’investimento del ristoratore che preferisce scegliere determinati tipi di prodotti e allo stesso tempo, promuovere i prodotti tipici della piccola-media impresa. Ma questo non è l’unico motivo per cui vale la pena provare questo nuovo luogo della ristorazione.

Sono tornata più di una volta, proprio per avere una visione più completa del locale e delle loro proposte. Credo che sia necessario non essere improvvisati nel delineare un giusto profilo dei tanti luoghi della ristorazione presenti, anche sottolineando degli aspetti stimolanti e costruttivi per la crescita del ristorante stesso.

Riscontro concreto che ho avuto ritornando già la seconda volta nel ristorante Pallino; infatti quello che mi preme sottolineare è l’umiltà e la voglia di confronto che caratterizza i giovani proprietari, saper accettare una critica come stimolo per migliorare, cercando di soddisfare le esigenze della clientela senza snaturare i propri obiettivi.

Ad ogni modo il locale si connota e si distingue anche per le scelte architettoniche fatte, le due sale sono caratterizzate dalla vivacità dei colori delle pareti e del tovagliato.

Questa bella nota di colore sorprende l’ospite positivamente e lo invita ad entrare, a soffermarsi, guardandosi intorno, riappropriandosi delle emozioni più semplici e sentendosi anche un po’ bambini. Saper usare creativamente il colore anche nella scelta dei menù è un altro dei punti di forza di Pallino, poi fondamentale è la cortesia del personale e l’insolito benvenuto con cui vengono accolti i commensali, che consta di una piccola polpettina o meglio pallina – come amano definirla – che cambia a seconda della fantasia della giovane Luisa Cuozzo, la chef o cuciniera (come ama farsi chiamare) e che viene accompagnata da un piccolo bicchiere di birra artigianale la Saint John’s Bier di Faicchio (BN).

Tornando alle proposte culinarie, la carta è caratterizzata da 5 menù con la massima trasparenza sui prezzi. I piatti proposti prevedono una rilettura della cucina napoletana, con qualche contaminazione negli antipasti, come la gustosissima pappa al pomodoro, propria della cultura toscana, ma abilmente riletta in chiave partenopea.

Anche la carta dei vini è curata, pur non essendo particolarmente ampia si adegua bere alle scelte culinarie presentate.

Discorso a parte va fatto per i dessert, che si scelgono dall’innovativo menù quadretto, che si trova sulle pareti del locale e che consente la lettura contemporanea da parte di due persone. Anche qui la scelta varia a seconda della stagionalità, il che conferma una volta di più la filosofia dei proprietari.

Infine il conto viene presentato anch’esso in una simpatica pallina al cui interno un delizioso tartufo accompagna e addolcisce la doverosa nota.

Ciascuno di noi ha il proprio pallino, Dario, Luisa, Fabio, Luca e Lisa hanno unito i loro cercando di offrire nella città di Napoli un posto per ristorarsi in maniera spensierata, con qualità e senza troppe pretese.

L’umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza.”

(Johann Joachim Winckelmann)