Di Donatella Bernabò Silorata
E’ successo ieri sera (24 Ottobre): il Salotto Cilento della maison Cilento, al primo piano del Palazzo d’Aquino di Caramanico in via Medina, ha ospitato i Marchesi de’ Frescobaldi suggellando con un vino in edizione speciale l’incontro tra le due aziende storiche. Un incontro sul filo dell’eccellenza italiana. Da una parte la storica sartoria partenopea oggi guidata da Ugo Cilento, ottava generazione dei Cilento; dall’altra una delle aziende vitivinicole più vetuste del Bel Paese: i Marchesi Frescobaldi, da oltre trenta generazioni produttori di vino in Toscana. La serata si è aperta con il deblocage della bottiglia di 18 litri di Luce 2009, il blend di Sangiovese e Merlot prodotto nella Tenuta Luce della Vite di Montalcino. Bottiglia imponente, precisa Sergio Di Loreto direttore marketing della holding toscana. Solo il tappo ha un diametro di quasi cinque centimetri e per rompere la ceralacca il sommelier si è armato di un piccolo martello. Rito d’effetto, a cui hanno assistito Livia Frescobaldi, figlia del marchese Ferdinando Frescobaldi, in Cina per lavoro, ha spiegato la figlia, e Ugo Cilento, padrone di casa. I tanti bei ospiti, e tra questi anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto a sorpresa, hanno gradito. Benchè ancora giovane, Luce 2009, è un gran bel vino. Il colore è un rosso rubino molto intenso, al naso si presenta con un ampio ventaglio di aromi con sentori di frutti rossi e poi note speziate. Suadente in bocca e persistente. Dal 1995 è il primo vino mai prodotto a Montalcino unendo le uve dei vitigni Sangiovese e Merlot. Una sfida che nacque da un progetto di Vittorio Frescobaldi e Robert Gerald Mondavi e che oggi viene portata avanti da Lamberto Frescobaldi, figlio di Vittorio. Dell’annata 2009, la famiglia Frescobaldi ha realizzato una tiratura numerata per la maison Cilento con apposita etichetta che Ugo Cilento regalerà agli happy few che frequentano la sua boutique:, spiega Ugo Cilento.
In abbinamento a Luce 2009, Salvatore e Annamaria De Gennaro della Tradizione di Vico Equense, hanno selezionato per la maison Cilento alcuni tra i migliori prodotti della Campania. Nel salotto museo di via Medina (le tre sale ospitano le antiche collezioni e gli strumenti della sartoria di casa Cilento) si è dunque celebrato un insolito matrimonio di sapori e territori. Nei calici la Toscana, sulla tavola una straordinaria provola affumicata di Vico, le ricottine fresche di bufala del Matese, un ottimo pecorino di Moliterno affinato proprio dai De Gennaro, un caciocavallo podolico di media stagionatura. Tra i salumi, un salame in budello gentile di maiale nero casertano con finocchio selvatico si contendeva il palato dei buongustai con un capocollo di Agerola. Oltre al Luce 2009 si è bevuto anche Lucente, altra etichetta di casa Frescobaldi. L’incontro con i Frescobaldi prosegue nel solco della lunga tradizione del Salotto Cilento, enclave di una borghesia colta ed illuminata che periodicamente si incontra su invito di Ugo Cilento per conversazioni, degustazioni e riflessioni sull’arte dell’eleganza, del made in Italy, della tradizione e innovazione delle aziende storiche italiane. Lo stesso Ugo Cilento è un gran cultore di vini, non a caso nel 2009 ha voluto per sé un vino inedito, creato da Enzo Ercolino, all’epoca wine maker di Cantine A Casa: si chiama Settepieghe come le sue cravatte di seta che vanno al collo dei galantuomini di mezza Italia ed è un blend di Aglianico e Piedirosso delle vigne irpine. Ogni anno poche bottiglie e solo per gli amici che l’aspettano con impazienza.
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