Di Luca Bellettini*
I borghi nascosti, i vicoli più bui, i paesi più piccoli nascondono sempre qualcosa di buono, è il caso di Camerota capoluogo, la parte alta della famosa località turistico balneare del Cilento.
Nascosta come un gioiello nel cassetto e incastonata in mezzo a montagne ricche di ulivi secolari e macchia mediterranea di straordinaria bellezza, è qui che trova in località San Vito, sotto i ruderi del castello di Camerota, dietro una ripida scala una delle più caratteristiche e originali osterie self-service del Cilento, cibi pronti al momento in chiave fast- food all’italiana.
Rianata A’Vasulata è stato battezzato il locale da Milva D’Alessandro, la simpaticissima padrona di casa e suo marito Gerardo, non è di certo un nome messo a caso il suo, ma invece quello di una focaccia di pasta integrale “arreganata” perciò “Rianata” lievitata naturalmente e condita con pomodorini freschi, aglio e olio e cotta a legna, vasulata è cosi detta perché era la via in cui un tempo veniva prodotta la focaccia, cioè strada fatta di pietre, in dialetto chiamati “vasoli”.
I padroni di casa oltre all’ottima Rianata a taglio sono impazienti di deliziarvi con piatti pronti semplici e genuini, proposte giornaliere di lagani e ceci o fagioli, scarole e fagioli, fusilli cilentani al ragù e altre sorprese a seconda della disponibilità dei prodotti, coniglio, pollo e salsiccia cotti al forno a legna le “tracchiulle” di maiale ovvero le costine, l’immancabile ciambotta cilentana vero “must” qui in zona e le deliziose verdure “imbottunate” che spaziano dalle melanzane, ai peperoni preparati in tutte le salse.
Degne di nota le polpette di melanzane e la parmigiana alla cilentana, un po’ diversa dalla napoletana ma ugualmente buona, tutte da assaggiare nei caratteristici piatti di terracotta di Camerota!
Non spaventatevi se vi consegneranno un vassoio con i piatti ordinati, dovrete semplicemente salire una scala e potrete gustare la vostra cena al piano superiore in una piccola ma accogliente saletta per gli avventori con tavoli e panche di legno in stile fast- food.
Una cucina semplice fatta di cinque o sei ingredienti, a volte regala sorprese come quella di Rianata che fonde antico e moderno insieme in un connubio davvero ben riuscito di sapori antichi, cucinati con la velocità di un fast-food nostrano, è il costo della modernità direbbe qualcuno, ma osterie come Rianata dovrebbero fare scuola in Italia per conservare e tramandre i piatti dell’antica tradizione alle generazioni future, in controtendenza a quanto stanno fecendo i grandi chef sempre alla ricerca della mecca dei sapori.
Che dirvi di più: armatevi di un buon bicchiere di vino e di molto appetito, vi servirà!
*Aspirante Sommelier
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