Di Mauro Illiano

Tanto ne fu del passare del tempo,

che venne il dì del lodevole evento.

Su di un cratere affacciato sul mare,

si son riuniti gli amici a brindare.

Cibo di strada e strumenti suonanti,

hanno introdotto vini e spumanti.

Tanti i presenti,  tante adesioni, 

tutti soggiunti alle Cantine Astroni.

Un solo motto a guidare gli astanti,

Un ultimo goccio per poi divenir bagnanti.

Nessuna sfida, solo destrezza,

donando al pubblico prelibatezza,

questo l’intento di cuochi e creatori,

che hanno ornato l’aria di odori.

Allo sfornar delle pizze di Bachetti

sono saltate cravatte e colletti.

E se Pagliuca cuoceva i suoi pani,

come forchette arrivavan le mani.

V’è stato il tempo di giovan talenti,

le cui leccornie hanno stregato i presenti.

Un paninetto di fritto e di mare,

fu di Estatico la via per emozionare.

E del maiale il piè ed il broncio,

Mirko Balzano ne fece l’annuncio.

Fu parmigiana vestita di grano,

quella che Fusco ordinò alla sua mano.

L’immensa gioia di un panino dAmare,

Michele Grande riuscì a conquistare.

Crispino e Armenio, mani importanti,

ci regaralor due piatti tonanti.    

Al succulento sapore del fritto,

Luisa Cuozzo lavorò nel suo anfratto.

Un Gran Caffè di nome Maione,

fu susseguito dai petit verre di Petrone.

Ma nulla valse sì tanto il viaggio,

quanto del melone l’unico assaggio.

Poi ancora danze e nobil tabacco,

ad allietar dei signori il bivacco.

Nessuna storia, nessuna poesia,

può prender forma senza magia.

Questa ed altra essenziale parte,

furon di Laura e Dora l’arte.

Non mene voglian poi i detrattori,

se prim di tacer, a fortiori,

voglia io citare una volta il mio araldo,

Eterna Ais Napoli, un caposaldo.


Foto di Mariafrancesca Natale