Di Karen Phillips
Se non avessi incontrato l’enologo Maurizio De Simone all’ingresso di quel sentiero battuto sono sicura che non sarei mai riuscita a trovarlo… Eppure tutto quello che dovevo fare
era prendere l’uscita di Agnano sulla Tangenziale di Napoli e girare a sinistra alla rotonda.
Una rotonda che ho attraversato distrattamente cinque volte a settimana ininterrottamente per gli ultimi 15 anni della mia vita per andare a lavorare. Non avrei mai immaginato che sarebbe bastato girare, per una volta, a destra anziché a sinistra e seguire una strada polverosa per trovare uno dei vigneti più belli che abbia mai visto in vita mia. Stavolta c’era Maurizio De Simone, a mettere i cartelli stradali con le indicazioni necessarie per arrivare all’ Azienda Agricola Agnanum …un piccolo segreto dei Campi Flegrei. Giunti alla fine della strada, De Simone mi ha fatto conoscere Raffaele Moccia, che assieme al padre Gennaro si prende cura dei propri vigneti che sono di proprietà della famiglia sin dagli anni ’60. Vigneti che crescono ad un’altezza di 500 metri s.l.m., praticamente sulla sabbia, una polvere finissima di terra vulcanica di colore grigio scuro. Falanghina e Piedirosso qui e nient’altro. E’ Campi Flegrei! Passeggiare tra i vigneti con Moccia era come fare un lungo viaggio a ritroso nel tempo. Il rispetto della tradizione è quello che questo territori, inciso nel fianco di una collina, richiede. Il lavoro manuale quello vero, tutto a mano senza alternative. Protagoniste solo le mani di Raffaele e di papà Gennaro. Suo padre Gennaro, 82 anni e sempre al lavoro nei campi, anche di domenica, come oggi. A brandire, come se fosse un fuscello, una pesante zappa per liberare il terreno dalle erbacce che circondano le viti. Erbacce che allontanano dal terreno i nutrienti che sono necessari per le loro uve, ma che come compost servono invece per aiutarle a crescere. Come molte delle viti di Raffaele Moccia hanno fatto da anni, da tanti anni. Circa da 100, 200, no da quasi 300 anni….Praticamente dei monumenti che hanno resistito a questo terreno quasi lunare attraversando lo scorrere del tempo. E continueranno a stare in piedi. Raffaele mi ha portato a vedere due aree particolari della sua vigna, le aree dove vengono prodotti 2 crus: la Vigna Del Pino dedicata alla Falanghina e la Vigna delle Volpi per il Piedirosso. Pino … perché? C’è un albero di pino che domina la vigna, che domina la città. E le volpi? Quelle stesse volpi che visitano i vigneti di Moccia durante la vendemmia. Le volpi che entrano attraverso un foro in un muro di pietra che separa la proprietà di Moccia dall’Oasi WWF di Astroni … il terreno di caccia della famiglia reale dei Borbone. Volpi che entrano indisturabate e raccolgono grappoli, uno ad uno, per il loro divertimento, e non quello di Raffaele Moccia che, invece, aspetta pazientemente a raccogliere la sua uva … spesso fino alla fine di ottobre, spingendosi anche ai primi di novembre. Uve che devono aspettare il loro tempo per diventare il vino di Agnanum. Era tempo di visitare la cantina, degustare i bianchi e i rossi di Agnanum e per pranzare. Un giro veloce della piccola cantina … Moccia produce circa 8500 bottiglie l’anno. Vendemmia tardiva, come accennato prima … un anno in serbatoi di acciaio inox prima di essere imbottigliato … senza fretta, come vuole la tradizione… In Italia, i vini sono degustati sempre con un pasto, così Moccia mi condusse in una sala di degustazione, che ha scavato dal lato della collina. Un lungo tavolo per gli ospiti e la famiglia… bottiglie di vino sugli scaffali a parete con le annate più vecchie in attesa di essere condivise. In un angolo, le griglie di un barbecue erano già ardenti, piene di bruschette alle quali abbiamo aggiunto della pancetta con del formaggio ed è stato il nostro antipasto sul quale abbiamo abbinato una Falanghina 2010 che ha spazzato via i principi dell’abbinamento. Non avrei mai pensato di accoppiarlo con un formaggio reso così saporito dalla lunga stagionatura in grotta… Una rapida occhiata al barbecue e ho notato polli e conigli. Tutto allevato dalla famiglia. Cosa? Non ho detto che Raffaele alleva anche i conigli? E che la sua rosticceria è uno dei più popolari a Napoli? (Beh, un altro blog…). Pollo alla brace e coniglio… preparati il tradizionale condimento dby Moccia, da mangiare rigorosamente con le mani e accompagnare con un bicchiere del suo vino. Abbiamo giocato un po ‘con le annate vecchie… Piedirosso 2003 e 2007… Vigna Del Pino Falanghina 2003… Vigna delle Volpi 2003. Ogni bicchiere ha dimostrato che Moccia e i Campi Flegrei hanno qualcosa da dire. Tutto ciò che serve è qualcuno che sia pronto ad ascoltare, ed a degustare. Raffaele Moccia e suo padre Gennaro vengono spesso indicati come degli eroi. Heroes, perché ogni giorno (compresi Pasqua, Ferragosto e Natale) sono fuori a lavorare nei loro vigneti. Pioggia o sole non conta… producono dei vini che rappresentano bene la loro filosofia, i loro sogni.Heroes? Forse …
Ma questa giornata, in cui ho incontrato l’enologo Maurizio De Simone su quel sentiero battuto e mi ha “presentato” l’ Azienda Agricola Agnanum, a solo 5 minuti dal viaggio che affronto ogni giorno per il mio lavoro … ho visto due uomini umili il cui duro lavoro produce risultati entusiasmanti in bottiglia, nel bicchiere, e sulla tavola in buona compagna…
Azienda Agricola Agnanum
via Vicinale abbandonata agli Astroni 08125 Napoli 081 230 3507
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