La serata del 2 marzo ha aperto la sezione delle degustazioni in Jazz che Villa Diamante dedicherà al mondo della musica e dell’enogastronomia campana. La scelta dei vini e l’abbinamento dei brani sono stati affidati rispettivamente a Tommaso Luongo, responsabile dell’Associazione Italiana Sommelier Delegazione di Napoli e ad Annita Vigilante vocalist.
I mondi del jazz e del vino così apparentemente distanti, si legano in maniera quasi indissolubile. Il feeling che si crea tra le due realtà è un legame che si basa sul senso del gusto e sul senso del suono; vino e jazz dunque sono in sintonia e inseguono lo stesso percorso storico e creativo.
Il ricco mondo dell’enogastronomia riesce spontaneamente a relazionarsi con una forma musicale quale il jazz, che da sempre è stata considerata una fonte di nutrimento spirituale e che coinvolge, all’atto dell’ascolto, tutti i cinque sensi.
Un divertente gioco che attraverso i sapori e gli odori rende la musica ancora più ricca.
La serata è stata introdotta dall’avvocato Ciro Polliere, Presidente di Campania Gold e mentore sapiente di questa nuova esperienza enogastronomica di Villa Diamante, il quale ha anche sottolineato la precisa strategia di rivalutare le eccellenze enogastronomiche campane capaci di rappresentare gli aspetti culturali e tradizionali della nostra regione.
A sostegno di tale filosofia sono stati scelti quattro vini rappresentativi della nota azienda di San Giuseppe Vesuviano, VIGNA PIRONTI espressione di un territorio alle falde del Vesuvio.
Il primo brano arrangiato ed eseguito per l’occasione dalla vocalist Annita Vigilante e dal suo trio – composto da Francesco Marziani al piano, Antonio Napolitano al contrabbasso e Giuseppe D’Alessandro alla batteria è stato Orange coloured sky di Milton DeLugg, al quale è stato abbinato il Bocciarda, accompagnato dal ricco buffet di finger food.
Semplicità e la delicatezza delle note floreali del Bocciarda hanno incontrato l’eleganza del primo brano.
Mentre con il noto pezzo di George Gershwin – Summertime – è stato abbinato il Cinereo, un altro bianco a base di Coda di volpe, caprettone e falanghina, che data la sua morbidezza ed intensità si è ben legato al brano proposto. Una volta serviti i primi piatti è stato presentato il Puntillo, un Lacryma Christi rosso, dal carattere giovane e fresco, che si è ben adattato al senso dell’immediatezza della vita espressa dal pezzo di Irving Berlin – Blue skies.
L’ultimo vino proposto per l’occasione è stato il Carpino, di grande maturità, e dalle sonorità più calde e meditative, che ha trasmesso le complesse e profonde sensazioni di Lush life di Billy Strayhorn.
Alla fine di ogni brano poche e semplici parole chiave di Tommaso hanno descritto le emozioni che vino e musica erano riusciti a trasmettere, sostenute anche dalle note biografiche sugli autori e sulle musiche scelte, date da Annita in modo da sottolineare i raccordi tra suono e gusto.
Un percorso innovativo che si presenta come un dinamico work in progress e che diviene l’occasione e lo strumento aggregante in grado di suggerire nuovi spunti culturali. Insomma, un modo diverso di vivere la musica, il cibo, il vino e l’arte.
Prossimo Appuntamento con Degustazioni in Jazz sabato 17 Marzo a Villa Diamante con i vini dei Feudi San Gregorio
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