Omaggio al grande Enzo Jannacci
dal piccolo luca massimo bolondi
In occasione del trentasettennale dall’uscita dell’album che ha cambiato il corso della storia. Di qualche storia.
Quelli che decantano il vino agli eventi perché hanno i figli da mantenere… oh, yes;
Quelli che bevono per non dimenticare dove hanno messo il bicchiere… oh, yes;
Quelli che io non bevo mai fuori dei pasti, oh, yes;
Quelli che il lambrusco è buono solo barriccato… oh, yes;
Quelli che me l’ha detto l’enologo… oh, yes;
Quelli che il vino di mio cognato è meglio, perfino del vino del contadino… oh, yes;
Quelli che chi ben comincia è a metà dell’opera, ma poi lasciano l’opera a metà… oh, yes, ohh yees;
Quelli che il whiskey io lo reggo come Hemingway e dopo il terzo bicchiere vomitano anche l’anima, oh yeah;
Quelli che a casa ci ho una bottiglia del cinquantasei,
Quelli che a casa ci ho cinquantasei bottiglie,
Quelli che la bottiglia non arriva a casa, ..oh, yes!
Quelli che spendono la pensione al wine bar e poi si accorgono che il vino è annacquato…
Quelli che se non hai fatto il viaggio in Borgogna non sei nessuno…
Quelli che il Brunello è tutto una montatura…
Quelli che non tengono il vino… ed è solo l’inizio,… oh, yes, oh yes…
Inevitabile un commento.. ad una Penna che, come al solito, lascia il suo segno indelebile. Questo scritto è la testimonianza di come i messaggi possano arrivare in tante forme.. Non è più tempo di formalismi, non è più tempo per le solite strutture.. ed io mi beo leggendo Luca Massimo, che non sfida il pigro indugiar del mio occhio, ma, piuttosto, si cala nel suo desiderio di concretezza..
I miei complimenti!