A RADICI WINES EXPERIENCE SI AFFERMANO IL CARATTERE E LA QUALITA’ DELLA PRODUZIONE ENOGASTRONOMICA REGIONALE
sarà presto esportato al resto del mezzogiorno il modello perseguito con caparbietà e successo nella realtà pugliese
E’ stata una convention di alto livello tecnico, molto partecipata ed apprezzata la terza edizione di Radici Wines Experience (vini, cibi, paesaggi di Puglia e dintorni) che si è svolta ieri nell’elegante ambientazione offerta dalla Masseria Bàrbera di Minervino Murge. La manifestazione organizzata al netto di sbavature dall’Associazione Propapilla di Nicola Campanile, supportata anche in questa occasione con impegno dall’Assessorato regionale al Turismo e dall’Assessorato regionale alle Politiche Agricole, col fattivo contributo di Franco Ziliani e di Luciano Pignataro, è stata sede di un confronto costruttivo tra le compagini più rappresentative che il sud Italia vanta in campo enogastronomico. Parecchi i motivi di estremo interesse emersi di cui fare tesoro in vista dell’ambizioso programma che si prospetta per il prossimo futuro: fare rete, nel rispetto della tipicità e all’insegna del rigore, fra i più significativi esempi di buona conduzione d’impresa meridionali tenendo presente il modello così egregiamente interpretato in Puglia negli ultimi anni.
La giornata si è aperta al cospetto dei circa 400 partecipanti con la presentazione delle nuove edizioni delle due guide enogastronomiche curate dall’Associazione Propapilla e da Pizzaviaggiando curata dall’omonima associazione con la premiazione dei più indicativi esempi di eccellenza in esse descritti.
PIZZAVIAGGIANDO, alla sua seconda edizione, simpatico e maneggevole compendio per orientarsi, oltre i confini naturali della città di Napoli, nel tutt’altro che spicciolo panorama della pizza pugliese, ha fornito indicazioni precise per quanto riguarda il locale “pizzeria” e il prodotto “pizza” premiando nella prima categoria il Soip Amaur di Andria (Bat), La Campagnola di Bitritto (Ba), il Barrique di Castrignano dei Greci (Le), il Doppio Zero di Cisternino (Br), Il Borbone di Gioia del colle (Ba) e Le Vecchie Cantine di Taranto, mentre per le pizze ha consacrato tra le più eccellenti, quelle dell’Imperiale di Andria (Bat), di Da Donato di Bari, de L’Orecchietta di Candela (Fg), dell’Antica Santo Stefano di Casamassima (Ba), della Bella Napoli di Cerignola (Fg), di Da Massimo di Foggia, di Don Vincenzo di Gallipoli (Le), de Il forno di Grottaglie (Ta), di Villa Bacco di Martina Franca (Ta) e del Borgo Antico di Vieste (Fg).
Dolceguida – Percorsi Enogastronomici di Puglia e dintorni nella sua nuova veste molto accattivante ed elogiata ha promosso per l’anno 2011 Ippazio Turco del Ristorante Lemì di Tricase (LE) come miglior Chef, Il Vicoletto di Torremaggiore (FG) come ristorante tipico, Il Castelletto di Carovigno (BR) come ristorante dell’anno, la Vineria Un Quarto di Bari come enoteca con cucina e Ottavio Surigo del Ristorante Borgo Antico di Gioia del Colle (BA) come giovane chef. inoltre per il nuovo riconoscimento del Meitre dell’anno il premio è andato a Matteo Venneri del Gatto Rosso di Taranto.
Infine la presentazione della terza edizione di Radici Wines – Guide on Apulia winesfor experts and lovers, il prontuario contenente le recensioni di ogni vino dell’edizione 2011 del festival degli autoctoni meridionali, quest’anno stilate da Betty Mezzina, esponente della giuria degli esperti del Sud, con la collaborazione di Paolo Bargelloni, ha permesso di introdurre l’attesa premiazione dei vini che hanno ottenuto i più alti riconoscimenti a Radici del Sud 2011. gli organizzatori hanno innanzitutto ringraziato i produttori, i tecnici e gli enologi provenienti da ogni angolo del Sud Italia per un lavoro lungo anni e condotto con sapienza, caparbietà e coraggio e hanno fatto loro i complimenti per aver tenuto duro, per aver insistito nel valorizzare i vitigni che rappresentano alcune delle nostre tracce identitarie più antiche.
Hanno poi ribadito che la strategia individuata come vincente e che pone alla base del successo del comparto enologico, ma anche di quello gastronomico, tipicità ed eccellenza sarà esportata massicciamente al restante mezzogiorno italiano attraverso l’allestimento di piattaforme di scambio culturale, da loro stesso coordinate, tra le varie regioni del Sud. La serata si è poi conclusa con la cena tanto apprezzata da tutto il pubblico presente realizzata dall’affiatato gruppo di chef composto da Ippazio Turco (ristorante Bistrò Lemì di Tricase – Le), Antonio Pulini (ristorante Le Giare di Bari), Maria Galeone (ristorante Il Castelletto di Carovigno – Br), Nicola Maino (Masseria Bàrbera di MinervinoMurge – Ba) e Leonardo Vescera (ristorante Il Capriccio di Vieste – Fg). Il prossimo incontro è fissato a Febbraio quando ripartiranno gli appuntamenti tematici “Aspettando Radici del Sud”.
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