Di Anna Ruggiero , Fabiola Maresca e Daniela Prisco
Una domenica per le valli del Taurasi, tra laboratori, visite in cantina, balli e assaggi.
E’ una calda domenica d’estate e le Charlie’s Angels sono in viaggio per la nuova missione: Rosso Taurasi. Conoscere vini, terre, vigneti e qualche produttore!
L’occasione del viaggio è la manifestazione organizzata dalla condotta SlowFood di Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi e le attività ed gli eventi organizzati per far conoscere il territorio del Taurasi.
Partiamo di prima mattina perché abbiamo prenotato il laboratorio del gusto delle ore 12.
Il navigatore ci indica la strada e cominciamo a confrontarci su cosa fare. Il programma è fitto. E’ possibile visitare le cantine ma anche partecipare a una visita guidata con un percorso sensoriale del centro antico di Taurasi. Nel borgo sono stati allestiti punti di promozione sia dei produttori di vino sia delle altre produzioni della Comunità Contadine della Biodiversità. La locandina è davvero chiara. Sono elencate le aziende aderenti alla manifestazione, divise per territorio, con i recapiti e le coordinate da utilizzare con il navigatore satellitare. Ben fatto. Mi sarà utile per la prossima occasione a Taurasi.
Arriviamo in orario. Il paesaggio è davvero bello e ci dirigiamo verso il Castello Marchionale di Taurasi. Lo conosciamo già. Ci siamo state in occasione della presentazione della guida Slow Wine 2011. Il borgo medievale ci accoglie con i suoi preparativi. E’ caldo, ma le persone ci ricevono con un sorriso, pronti a fornirci mille spiegazioni. Li salutiamo precisando che visiteremo il borgo nel pomeriggio e andiamo ad accreditarci. Ci accoglie Alessandro Barletta sommelier e referente della condotta SlowFood. Prendiamo il nostro bicchiere e con l’addetta del servizio The Wine Bus ci accordiamo per le visite in cantina che faremo dopo il laboratorio. L’inizio del laboratorio è posticipato alle tredici e scegliamo di visitare il borgo. Passeggiamo tra le vie strette per arrivare all’altra estremità del borgo e godere dello splendido panorama. Risalendo Daniela ed io non possiamo non fermarci ad assaggiare la frittura di verdure che una delle signore ci propone. Ritornate al Castello giriamo per le sale ammirando la bellezza degli arredi ed i diversi vini esposti nell’Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia.
Alle 13,20 ha inizio “Il laboratorio del gusto” con degustazione dei vini in abbinamento una pasta al ragù con prodotti delle Comunità Contadine locali.
Le aziende vitivinicole ospiti sono “Boccella” di CastelFranci, “Il Cancelliere” di Montemarano e “Antico Borgo” di Taurasi. Partecipano al laboratorio Raffaele Boccella con la moglie, dell’azienda “Boccella”, Nadia Romano dell’azienda “Il Cancelliere” e Raffaele Inglese di cantine “Antico Borgo”, insieme ai responsabili della condotta Slow Food. Sono proposti nell’ordine: Boccella 2006, Il Cancelliere NeroNè 2006, Antico Borgo 2005.
Il Taurasi è un vino prodotto da uve di Aglianico che richiede 3 anni di invecchiamento obbligatorio, di cui uno almeno in botti di legno. Geograficamente è un territorio con forti differenze pedoclimatiche ed elevate altitudini. Emerge dall’intervento dei produttori come queste differenze siano decisive nella produzione. La scelta di presentare l’annata 2005 di Antico Borgo non è casuale. Il 2006 è stata un annata infelice per lui. La diversa esposizione dei vigneti, rispetto alle altre aziende, lo ha penalizzato tanto da scegliere di non produrre quell’annata a causa di un forte temporale. Entrambi le aziende sono di piccole dimensione ed a conduzione familiare. Adottano tecniche di produzioni naturali e vanno verso il biologico.
Nello stesso tempo sono esempi di Taurasi di diversa personalità sia nelle profumazioni sia al gusto.
Antico Borgo 2005 presentava una leggera prevalenza delle durezze, in particolare dell’acidità e ciò lo rendeva estremamente “giovane” all’assaggio. Molto equilibrato invece il “2000” che abbiamo assaggiato in conclusione del laboratorio, con un bel corpo, un ricco bagaglio di profumi che spaziavano dalle note di amarena e marasca ai sentori di pepe nero. E’ vero il Taurasi è come l’amore ha bisogno di tempo per diventare importante. Morbido e ben svolto il tannino. Le altre due bottiglie di Boccella e di Il Cancelliere, sono state una bella sorpresa, non avendo mai prima d’ora assaggiato le due aziende. Entrambe una sintesi molto ben svolta del concetto del Taurasi e dell’impronta del frutto che si armonizza e viene esaltato dal passaggio in botte piccola e grande
Arriva la pasta al ragù di panzetta di agnello, con pecorino e cacio di ricotta. Può sembrare un piatto molto strutturato, per non dire pesante, alle 13 di una calda domenica di luglio. Invece no. La semola si amalgamava benissimo con il sugo che non era olioso né speziato in modo predominante su un gusto piuttosto che su un altro. C’erano equilibrio e armonia tra i sapori. Per obbligo di studio ho assaggiato la pasta. La tenerezza della carne è stata apprezzata dalle mie colleghe. Interessante anche l’intervento del referente delle Comunità contadine che ha preparato il piatto. Sono stati utilizzati prodotti del territorio di antica tradizione. La panzetta di agnello è un ripieno con uova, formaggi, soffritti al sugo e frattaglie utilizzato per la preparazione del ragù. Il cacio di ricotta è un formaggio locale molto speziato. Il Taurasi è un vino del piacere, della meditazione, da bere anche con abbinamenti nuovi come legumi e verdure.
Il laboratorio termina piacevolmente e, noi, agenti in missione, scappiamo alla volta del Wine Bus che ci porterà in giro. Sono le 14.30 circa, il sole arde, ma Gaetano, nostro conducente, ci accoglie nel fresco del suo pulmino per portarci alla prima tenuta. Scegliamo di visitare le cantine di Luigi Tecce a Paternopoli.
Luigi Tecce è un personaggio da mille e una notte. Arriva con un cappello di paglia. Si è appena svegliato. Stava riposando. La sua personalità emerge subito. “La mia è una piccola masseria ancora in ristrutturazione, con angoli sconnessi” ci dice. Ci dedicata due ore senza mai fermarsi. Ha un’energia di un grillo e mi compisce il piglio deciso delle sue parole. Ha scelto di diventare viticoltore dopo la morte del padre. Ci racconta che non ha studi in materia né si è dato pena di farli. Lui studia quotidianamente la vite. Alle spalle le conoscenze tramandate dalla famiglia che da quattro generazioni produce vino. Non usa macchinari, non si avvale di enologi e fa scelte azzardate. Quest’anno ad esempio ha ritardato di due settimane la vendemmia perché la stagione era più calda, lasciando alle piante tempo di maturare. Produce Poliphemo dal 2005, prima annata di uscita, vino che si è imposto per qualità e originalità. Prima era prodotto anche Satyricon Irpinia IGT. Ci porta in cantina e ci lascia assaggiare il 2007. Ci racconta che questa è la cantina dei suoi nonni e che il vino è realizzato solo con lieviti autoctoni, sempre nello stesso luogo. E’ un vino con sentori di mora, di spezie e cioccolato. In bocca è come un caldo abbraccio, senti la sua forza ma anche il suo equilibrio. Le sorprese però non sono finite. Nella sala antistante troviamo, interrate, in una vasca con reperti archeologici, delle terrecotte con il vino. Sembra di essere tornati all’epoca dei romani. Sta sperimentando la produzione dell’Aglianico in terracotta e ci lascia assaggiare il vino. Appena versato, l’odore è molto intenso. Poi il vino si apre e lascia emergere tutte le note della frutta rossa. Al gusto è una piacevole sorpresa. Continuiamo a visitare la tenuta e andiamo ai vigneti. Un prato verde al sole che ci emoziona. Che dire ci siamo prenotati per partecipare alla prossima vendemmia a novembre per vedere da vicino come nasce questo vino. Certo sarà duro, la racconta è rigorosamente a mano, con selezione dei grappoli migliori su piante che hanno dai trenta agli ottanta anni.
Siamo state davvero bene e salutiamo Luigi per dirigerci da Nadia Romano del “Il Cancelliere” che abbiamo incontrato al laboratorio. Ci accoglie con dolcezza ma la sua sapienza e voglia di dare mi colpisce. Ci porta tra i vigneti e ci racconta di come abbiano scelto di disporre le nuove viti. Siamo a oltre 500 metri di altitudine, sono vigne giovani, di appena dodici anni. La sua famiglia è molto attenta a produrre uve di ottima qualità, controllando con attenzione le vigne. La produzione è prevalentemente biologica. Ci racconta degli interventi alla vite e delle malattie che possono danneggiarla con un’esauriente spiegazione sulle problematiche causate da oidio e peronospora. Più della metà della produzione è venduta a terzi.
Passiamo in cantina e Nadia ci lascia assaggiare le diverse produzioni e annate che racconteremo poi. Producono Taurasi doc base e riserva, Irpinia Aglianico doc e due esperimenti in corso, un Ripasso di Aglianico e un Passito di Aglianico, destinati ancora solo agli amici.
Restiamo fino alle 18 al fresco della cantina a confrontare le annate. La visita è stata davvero esaustiva e vi consigliamo, se andate in quei territori di andar a visitarli. Gaetano, in nostro driver, deve rientrate a Taurasi. Salutiamo Nadia e la famiglia Romano e torniamo a Taurasi, non prima però di una sosta alle vigne dei Feudi di San Gregorio. Gaetano ci racconta nel corso del viaggio degli altri produttori e dei diversi eventi che saranno organizzati nelle prossime settimane. E’ un fiume d’informazioni, attento conoscitore del territorio e dei vignaioli.
La missione Taurasi non è terminata. Al borgo ci intratteniamo per le degustazioni degli altri vini del Il Cancelliere e Antico Borgo. Rivedo con vero piacere Antonella Lonardo e Flavio Castaldo di “Cantine Lonardo”. Flavio è intento a ballare la tarantella che è iniziata in piazza. Antonella ci porta in una piccola casa nei pressi della piazza, dove assaggiamo il Grecomusc igt Campania, lasciandoci raccontare il territorio. I Lonardo producono anche Taurasi doc versione base e riserva e Aglianico IGT. Ci lasciamo coccolare dal loro bianco e approfittiamo per riposarci un po’, prima di riprendere il nostro giro. C’è ancora tanto da scoprire per le Wine Charlie’s Angels! La nostra missione ora sono formaggi e prodotti locali. Andiamo al banco di degustazione del Caseificio Buccino Pasquale. Le signore addette alla vendita ci lasciano assaggiare di tutto. Ricottine speziate, Caciotte, Formaggio al tartufo. Comincia la nostra spesa e tempestiamo di domande le signore che contente si lasciano anche fotografare.
Passiamo ai banchi di frutta e ortaggi. Ci colpiscono i peperoncini verdi che Fabiola acquista insieme con altre verdure. Ci sono poi miele, spezie e altri formaggi. Finito lo shopping di prodotti e vini, ci riposiamo nella piazzetta antistante, ammirando i ballerini della La Tarantella Montemaranese. Ultimi assaggi salsicce alla brace per le mie colleghe e formaggio fuso per tutte. Sazie, contente beviamo l’ultimo bicchiere di Taurasi fumando un buon sigaro toscano, mentre la luna si fa alta.
Torneremo presto in missione a Taurasi, per visitare le altre cantine e per confrontare le diverse annate…tanto ora abbiamo anche le coordinate satellitari.
www.condottaufitataurasi.it
www.boccellavini.it
www.ilcancelliere.it
www.enotecataurasi.it
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