Di Mimmo Gagliardi (*)
francese e il secondo in botti usate al secondo o terzo passaggio. Il naso ha una splendida complessità di confettura di frutta, a tratti di frutta candita, le immancabili spezie dolci, liquirizia, cacao, vaniglia. In bocca è strepitosamente gradevole al gusto, morbido, equilibrato e lunghissimo. Chiudo con un assaggio de “L’Autentica” Basilicata I.G.T. Bianco, che è ottenuto da uve Malvasia e Moscato del Vulture maturare in barriques di rovere francese per 12 mesi: Colore dorato, naso pieno, elegante e complesso di frutta candita, spezie dolci, caramello e bocca morbida, fresca e gusto delicato. Dopi i vini Gerardo ci guida alla visita delle sue cantine, che sono situate sotto il casolare e si ramificano in circolo passando al di sotto delle strade circostanti intorno ad un singolare cortile chiamato Facìle Il facìle (derivazione dialettale del bacino) veniva definito così poichè vi si raccoglievano le acque piovane provenienti dalle sovrastanti strade.. Le cantine vennero scavate con i picconi dai monaci francescani nel 1600 e la solennità del luogo ci pervade appena ne varchiamo la soglia. L’umidità ed il freddo della cantina sono assolutamente equilibrati e costanti. Guardo Gerardo e lui intuisce la mia domanda e mi anticipa dicendo che è assolutamente il luogo migliore per consentire la maturazione di vini adatti al
lungo invecchiamento. Una leggera musica di sottofondo con note di Bach e Chopin ci guida alla scoperta di questi luoghi. Le botti dove riposano i vini vengono coccolate in questi luoghi. La cantina I segni delle picconate dei monaci sulle pareti ci parlano di duro lavoro e grande ingegnosità ed operosità occorsa per strappare al banco tufaceo questo antro magico. Lungo il percorso Gerardo ci mostra un presepe allegorico sul mondo del vino contadino inteso come parabola del mondo originale, con i suoi pregi, i suoi mali, i suoi vizi e le sue virtù. Il presepe è stato fatto a mano ed è suggestivamente animato. Dietro il presepe allegorico, in una nicchia ricavata in un anfratto di roccia, c’è il presepe religioso che nella sua semplicità ci riconduce alla essenzialità della vita attraverso la religiosità. Il presepe allegorico sul vino concepito dal Gerardo e realizzato da un mastro dell’arte presepiale locale. Concludiamo il giro nelle cantine e usciamo a malincuore esattamente dalla parte opposta da cui siamo entrati. Il sole del Vulture ci coglie impreparati dopo tanta semioscurità, ma è troppo bello per rinunciarvi. Salutiamo Gerardo Giuratrabocchetti con la promessa di ritornare a trovarlo nel suo mondo, magari con più tempo per poterci raccontare le sue storie. Paesaggi Lucani Ora ci aspetta ancora tanta, ma tanta, ma tanta campagna lucana da attraversare per fare ritorno a casa, ovviamente viaggeremo a velicità slow e con i finestrini abbassati per godere a pieno dei profumi di questa terra meravigliosa.
(*) aspirante sommelier con la Delegazione AIS Napoli
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