Di Fosca Tortorelli
Dopo aver sentito parlare vagamente di questo locale, la curiosità di sperimentarlo è stata appagata; si tratta di “Uno barrato Enoristorante“, in via Vannella Gaetani, stradina che si incontra a pochi passi da Piazza dei Martiri e piazza Vittoria.
Il nome richiama il famoso tram 1/ che univa la parte orientale di Napoli alla moderna zona di Fuorigrotta, attraversando i quartieri eleganti della città.
Il primo impatto è stato positivo, un locale con pochi coperti ma ben distribuiti, arredato con gusto e semplicità. Curioso il soffitto e le nicchie che si trovano sulle pareti che ospitano parte della cantina.
L’atmosfera si rivela rilassata e non pretenziosa, con una particolare attenzione posta al servizio, che si rivela accurato senza eccessi.
Piccolo neo, ci siamo trovati nella fase di cambio menù, per cui alcune delle portate indicate in carta non erano presenti.
Ma prima ancora di aprire il menù siamo stati avvisati del “momento di transizione” e ci sono state indicate sia le portate mancanti che le relative sostituzioni, lasciandoci il tempo necessario per dare il via alla nostra piacevole serata.
Sfogliando il menù abbiamo preso visione anche della duplice proposta di menù degustazione, a mio parere piuttosto conveniente, ma dato che il nostro appetito non era poi così prepotente ci siamo orientiamo su scelte “libere”. Le creazioni culinarie proposte dallo chef si orientano decisamente verso una cucina di impronta mediterranea, con accenti legati alle tradizioni campane e siciliane.
Optiamo tutti per il pesce e scegliamo di partire con degli antipasti, siamo in quattro e ne proviamo due diversi, involtini di pesce spada alla pantesca su carpaccio di pomodori ramati e zucchine fritte e hamburger di tonno serviti in piccoli panini con capelli di peperoncino e cetriolo.
Gli involtini sono saporiti, ma non spiccano, mentre i piccoli panini – da mangiare rigorosamente con le mani – si rivelano un piatto sfizioso e perfettamente riuscito nella sua apparente semplicità.
Poi ciascuno di noi sceglie una portata principale, c’è chi opta per dei paccheri di gragnano con fiori di zucca e pomodorini del piennolo, chi sceglie il rombo con pomodori e zucchine e chi preferisce dei gamberoni con cupola di riso allo zafferano.
Presentazione corretta e risultato complessivo gradevole in quasi tutti i piatti, anche se – a mio avviso – il condimento del rombo risulta un pò troppo chiassoso, mentre i gamberoni si rivelano appaganti al palato.
Altra nota positiva su cui porre l’attenzione è la carta dei vini, che si rivela ben articolata con proposte per ogni regione d’Italia non banali e singolari per la particolarità delle aziende selezionate.
Optiamo per una passerina al bicchiere e per una bottiglia di Roncus friulano.
Anche i dolci sono stati oggetto della nostra valutazione, scegliendone tre diversi, il flan di cioccolato fondente, buono per la scelta della materia prima utilizzata, la millefoglie con crema chantilly alla vaniglia, zenzero e biscotto alla nocciola, che si rivela piacevole ed originale, ed il cremoso allo yogurt con crema di limoni di Sorrento e bisquit all’arancia, che ha ottime potenzialità ma va decisamente migliorato per quanto concerne il suo equlibrio gustativo.
Va anche sottolineata la competenza e la disponibilità del giovane Simone Nicotina, pronto ad accogliere con umiltà le piccole critiche/consiglio fatte su alcuni piatti.
Il rapporto qualità/prezzo, considerando il livello del locale, la qualità della cucina e delle materie prime e il servizio ( che non si paga ) è abbastanza equilibrato, anche se alcuni dei piatti proposti dovrebbero acquisire maggiore incisività.
In definiva il giudizio risulta positivo con la curiosità di tornare per provare le proposte di terra di impronta decisamente toscana.
Grazie della visita e dei preziosi elementi di riflessione che ci danno modo di analizzare meglio il nostro lavoro quotidiano con l’obiettivo di migliorarci sempre. Giorno dopo giorno.
Già molte novità sono state apportate nel frattempo e molte altre sostanziali saranno ancora presenti da settembre.
Prosit!
Simone Nicòtina