Di Mimmo Gagliardi

Pasqua 2011, una splendida domenica di sole irpino ci coccola mentre arriviamo a Tenuta Montelaura.I due secolari e maestosi pini posti ai lati del viale di ingresso incorniciano alla perfezione la costruzione ed il monte che tutto domina alle loro spalle. Lello Tornatore ci accoglie sorridente ma è già impegnatissimo dai tanti clienti che riempiono la sala, tanto che dopo un saluto fugace va ad organizzare il lavoro. Ci lasciamo ritemprare per qualche minuto dall’aria calda, pulita e profumata dei prati e dei tanti alberi prima di entrare e sederci ai nostri posti di battaglia. Il pranzo di Pasqua sarà un tuffo a bomba in sapori antichi e genuini, in gusti e sensazioni scomparsi nella polvere della memoria ed oggi riscoperti. Infatti tutto ciò che viene cucinato proviene dalle campagne e dalle stalle della Tenuta, dalle singole “erbette” alla carne fresca, piuttosto che gli insaccati, così come il vino. Ad ogni portata Lello ci descrive la ricetta indicandoci con precisione il luogo e la provenienza di ogni singolo ingrediente. Il Fiano di Avellino DOCG annata 2010 di Tenuta Montelaura, prodotto in una vigna di loro proprietà situata a Contrada (AV) è il compagno di viaggio di oggi. Lello può accomodarsi con noi per un caffè solo quando la sala si è svuotata, così come la moglie Flavia che è emersa dalle cucine dove era “prigioniera” delle sue prelibatezze. Abbiamo chiacchierato fino a sera e tra aneddoti vari, passeggiate ossigenanti nel bosco dietro il casolare e racconti di vita vissuta si è fatta ora di cena. Lello e Flavia ci hanno invitato a trattenerci con loro ed i due figli Veronica e Luigi, per il “loro” pranzo pasquale e, naturalmente, abbiamo accettato. Ovviamente non si poteva bissare il pranzo, ma abbiamo gradito particolarmente alcuni salumi e formaggi eccezionalmente portati in tavola, come l'”annoglia” un salume fatto con interiora di maiale. Il giorno seguente, a Pasquetta, abbiamo avuto la piacevole sorpresa che a dividere il pranzo con noi ci sarebbero stati i genitori di Lello, Luigi e Rosa, e la mia cara amica Karen Phillips con il suo splendido figlio David. Il pranzo non ha smentito l’impressione avuta il giorno di Pasqua e la compagnia dei commensali lo ha reso ancora più divertente. Degno di nota il vino che ha accompagnato il pranzo, un Taurasi DOCG annata 2003 di Montesole. Dopo che anche l’ultimo cliente se n’è andato, Lello e Flavia si accomodano con noi per una chiacchiera mentre c’è chi intona qualche canzone al pianoforte. Al tramonto la pioggia comincia a cadere, benchè timidamente, ed è il segnale che il nostro tempo fuori dal tempo è trascorso. Salutiamo Lello, Flavia e tutta la famiglia Tornatore per ritornare a Napoli con il ricordo di due splendidi giorni vissuti tra sapori genuini ed in compagnia di persone splendidamente vere.