Di Karen Phillips
Settembre. Era da settembre che mi mancava Taurasi. E non potevo che essere felice di incontrare i miei amici Sandro Lonardo, sua figlia Antonella, e suo marito Flavio Castaldo nel corso di una visita durante Anteprima Taurasi 2007. Tre strette di mano, tre abbracci, e tre paia di baci sulla guancia. Purtroppo non c’era molto tempo per fare una bella chiaccherata quella sera. Avevo un programma molto serrato e avevo intenzione di tornare casa la mattina successiva.
Perché non passi domani mattina? Flavio mi ha suggerito. Vengono tre giornalist stranieri … Avrei bisogno di aiuto con la traduzione …
Ok … ci sarò. Non posso rifiutare un’opportunità per vineyard hopping.

Domenica mattina intorno le 11. Cantine Lonardo. Sono qui per condividere la mattinata con Antonella e Flavio, un wine critic svedese, un’altra giornalista dalla Polonia ed uno scrittore dal Giappone. La pioggia costante di gennaio ha limitato la nostra visita all’interno, ma non c’è problema. Siamo entrati in azienda, da una strada laterale di Taurasi. Flavio inizia sottolineando come la cantina è piccola. Di piccole dimensioni, ma wow, c’è un sacco di cose qui.

Siamo andati direttamente alle vasche di acciaio. Vasche che custodivano il vino bianco che Lonardo produce dal 2003. Un vino bianco dal nome di un vitigno chiamato Grecomusc, Roviello, o Rovello bianco. Questo particolare vitigno è coltivato solo nella zona del Taurasi DOCG ed era quasi completamente scomparso dal mondo del vino se non fosse per gli sforzi di Cantine Lonardo, del professor Giancarlo Moschetti di Università degli Studi di Palermo, del dottor Nicola Francesca, e della professoressa  Antonella Monaco della Università di Napoli. Flavio ci ha parlato della versione 2010. Questo Grecomusc, con il suo colore giallo paglierino di buona intensità  non era sconosciuto per me. Conosco bene questo vino, quindi ho fatto un passo indietro per osservare come e se i giornalisti stranieri avrebbero apprezzato profumi complessi come i fiori, la menta, il fieno ed una fumosa pietra focaia. Un penetrante aroma di zolfo che è caratteristico di questo vitigno con intensità variabile a seconda delle annate. Ed è stato molto divertente provare le diverse annate prodotte quella mattina. Una degustazione verticale per vedere come le condizioni climatiche e come l’invecchiamento siano così importanti per un vino. Così abbiamo assaggiato il 2009, 2008 e 2007. Ognuno si esprimeva con le proprie particolarità. Patrimnio comune: un’ottima acidità, intensità e persistenza. Molto diversi dai bianchi che questi critici stranieri avevano provato prima di oggi.

Adesso è tempo dii rossi. E quando parliamo di rossi con Lonardo vuol dire di certo… Aglianico. Ma quando quest’uva a bacca rossa  entra in questa piccola cantina , esce come un Aglianico DOC, Taurasi DOCG, o un Taurasi Riserva DOCG. Bicchiere pronto, un viaggio intorno alla barriccaia, abbiamo provato di tutto. E ‘stato difficile non farsi coinvolgere dallo spirito della degustazione, discutendo e analizzando ogni bicchiere spillato dalla botte. Annate come le 2010, 2009 e 2008. Saranno tali da meritarsi la denominazione di Taurasi? Di Taurasi riserva? Troppo presto per dirlo, come Flavio ci ha detto. Il 2006 è stato un anno nel quale si è deciso non produrre un Taurasi Riserva. Il vino quell’anno non ha rispettato gli elevati standard   di Lonardo. Quali erano i vini in bottiglia? Un  Taurasi 2007, un campione appena imbottigliato per la degustazione del weekend precedente. Un Taurasi giovane con un grande futuro davanti. Una colorazione rubino di notevole impatto cromatico. Scuri aromi fruttati rossi e spezie che si aprono e si evolvono nel bicchiere. Asciutto, giustamente tannico, ma non travolgente. Abbiamo provato un bicchiere di Taurasi Riserva 2003. Dark e appassionato nella sua colorazione. aromi di frutta matura come le ciliegie … fiori secchi … caffè. Questo vino ha favorevolmente  impressionato la critica svedese . L’ha descritto come un vino assai elegante e con una bella persistenza. Un bell’esempio di Taurasi, un vino che aveva scoperto questa fine settimana. Un vino che era ben disposta a raccontare appena fosse ritornata a casa di nuovo.

Che altro c’era in questa piccola cantina? Due Aglianico provenienti da due diversi vigneti. Questo è un altro  sforzo della famigliaLonardo per dare il giusto risalto all’importanza del territorio. Coste e Case D’Alto. Due espressioni diverse di un territorio. E nell’angolo? Fiano? Un altro esperimento del Professor Moschetti … e quella Coda di Volpe? Professor Moschetti? Università di Palermo? Sì, Flavio sorrise. Ma questi non erano ancora pronti per essere disvelati.

Quindi devo ancora tornare a visitare i miei amici delle Cantine Lonardo. Devo tornare a camminare le vigne in una giornata che non è fredda e piovosa. Devo tornare e vedere come il loro Grecomusc 2010 sista sviluppando e forse ottenere una sneak preview di cos’altro sta accadendo nella loro piccola cantina… uno sguardo a tutto che non abbiamo avuto il tempo di vedere e gustare.

Mentre stavo per tornare a casa, Sandro si unisce a noi giusto in tempo per salutarmi …

In tempo per tre strette di mano, tre abbracci, e tre paia di baci sulla guancia

Cantine Lonardo
Via Municipio, 39
83.030 Taurasi (AV)
081 5442457
www.cantinelonardo.it

 

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